La Fiorentina illumina ancora San Siro, terza vittoria consecutiva in casa del Milan

Espugnato il Meazza rossonero. Espugnato per il terzo anno consecutivo. 1-2, 1-3, 0-2.  Questi sono i dati impietosi del Milan di Allegri contro la Fiorentina nelle ultime tre stagioni. E pensare che oggi la Viola si era presentata senza Gomez, Pizarro e Bakic infortunati e Cuadrado ingiustamente squalificato. Viene da pensare cosa sarebbe successo con la rosa al completo. Il diavolo è scornato.

Natali  - Fiorentina (Violachannel.tv)Balotelli è in eterna lotta con se stesso.  Cade a terra, cerca il fischio dell’arbitro al minimo contatto e finisce per irritare compagni e avversari, tifosi ospiti e tifosi locali: un record. Montella disegna una Fiorentina tutta nuova almeno in attacco. Vargas sulla sinistra, Matos centrale e Rossi libero di andare a prendersi il pallone dove vuole. La mossa é azzeccata e fortunata. Minuto 26′, “il peruano” sparecchia su punizione, trova la deviazione in barriera e beffa il giovanissimo Gabriel. Il Milan non esiste. Reagisce male e senza idee. Kakà é una trottola dal moto infinito, non si ferma mai, ma non va né avanti né indietro, Montolivo sbanda, Balotelli chiede due rigori. Allegri prega col santino di Sant’Ambrogio in mano che Mazzoleni cada nella trappola di Mario. Ma il Milan di oggi non ha santi in paradiso e non basta una ripresa generosa a capovolgere una situazione disarmante. La Fiorentina, che ha perso anche l’applauditissimo Ambrosini (al suo posto un ottimo Vecino), controlla e non soffre e al 73′, mentre a San Siro infuria la rivolta contro la società, trova il gol del raddoppio.
Montella - Fiorentina

Joaquin salta con facilità Saponara e crossa al centro, Gabriel smanaccia e il pallone arriva sui piedi di Borja Valero e fa 0-2. Come l’anno scorso, stesso stadio stessa porta. Il torello finale è l’umiliazione massima per coloro che a maggio scorso scipparono la Champions alla Fiorentina. Il popolo di Firenze assiepato nel terzo anello sbeffeggia i rivali e scende trionfante i gradini di San Siro. Peggior antipasto all’inferno del Camp Nou non poteva esserci per il Milan…