Carrarese, il dg Turotti: “Mancano cinque partite e non vogliamo fermarci”

Erano più di due anni che la Carrarese non viveva un periodo così positivo. Con la vittoria sulla Pro Patria gli azzurri di Remondina sono arrivati al sesto risultato utile consecutivo. Un filotto di tre vittorie e tre pareggi iniziato lo scorso 2 febbraio col 2-0 alla FeralpiSalò. Sandro TurottiPer ritrovare un trend simile bisogna tornare alla stagione di C1 2011-12, quando la Carrarese allenata da Stefano Sottili macinò la bellezza di dieci risultati utili consecutivi, dal magico derby contro lo Spezia (2-1) del 23 ottobre 2011 fino alla vittoria prestigiosa sulla Cremonese (2-1) dell’8 gennaio 2012.

La classifica parziale di queste prime dieci giornate del girone di ritorno posizionerebbe la Carrarese addirittura in zona playoff, in ottava posizione con 13 punti in coabitazione con l’Albinoleffe. Per la precisione il ritorno fin qui disputato vedrebbe Virtus Entella e Vicenza prime a 20 punti, Cremonese terza a 19, SudTirol 18, Pro Vercelli e Como 15, Savona 14, Carrarese e Albinoleffe 13, Pro Patria 12, Venezia e Lumezzane 11, Feralpi 9, Pavia 8, Reggiana e San Marino 7. Una graduatoria relativa, ma che rende bene lo stato di forma della squadra allenata da Remondina.

Il direttore generale Sandro Turotti fa il punto della situazione: «Penso di avere tanti difetti, ma non quello di prendere in giro la gente. Dico sempre la verità, piaccia o non piaccia. Io ho sempre detto che il valore della squadra era da nono-undicesimo posto. A gennaio sono arrivati dei giocatori nuovi, ma da quando è arrivato Remondina, la squadra ha sempre avuto un trend abbastanza positivo. A gennaio c’è stato quel pareggio col San Marino e le tre sconfitte con Entella, Vicenza (che sono prima e terza) e Reggiana. Per il resto la squadra ha sempre avuto un cammino abbastanza costante. Bisogna capire che quest’estate avevamo cambiato tanto e mettere assieme tanti giocatori nuovi non è semplice. Poi abbiamo cambiato l’allenatore. Insomma serviva del tempo per trovare il giusto equilibrio. Questi risultati ci fanno piacere, perché significa che non eravamo così disastrosi come tanti pensavano. Attenzione però, perché mancano ancora cinque partite e noi vogliamo assolutamente arrivare il più in alto possibile, per dimostrare il nostro valore e far crescere la squadra. Ci attendono cinque avversari che occupano i primi posti e sarà un’occasione in più per capire quanto siamo cresciuti e preparare il futuro. Sono partite molto importanti, degli esami per tutti».

A spiccare è una solidità difensiva che prima la Carrarese non aveva e questo si traduce in risultati migliori.

«Come accaduto con la Pro Patria – aggiunge Turotti. Quella non era certo una partita facile da vincere. Devo fare i complimenti a quei ragazzi che giocano meno e che giustamente si sono fatti trovare pronti. Significa che si lavora in un bel gruppo, che c’è la giusta serenità. Sicuramente in fase difensiva siamo migliorati molto, ma il merito va condiviso con tutta la squadra. Gli attaccanti e i centrocampisti si sacrificano molto, e aiutano i difensori. Inoltre l’arrivo di Calderoni ha portato un’iniezione di esperienza determinante dietro».

L’unica vera occasione della Pro Patria è arrivata nel finale, ma una palla gol in novanta minuti ci può stare. In realtà la Carrarese ha legittimato il successo, collezionando un rigore fallito e un gol, ma ricordiamo anche una bella conclusione di Brondi. Probabilmente la Carrarese di qualche tempo fa una partita così non l’avrebbe vinta.

«Io sono convinto che l’anno scorso una partita così l’avremmo addirittura persa. Sotto questo aspetto siamo cresciuti, anche se c’è ancora da lavorare. Ci mancavano diverse pedine importantissime per noi (Dettori, Merini e Cellini ndc) eppure abbiamo fatto bene. Significa che c’è una crescita generale».

Contro una squadra che arrivava da un periodo importante. La Pro Patria nel girone di ritorno ha conquistato 12 punti, non pochi.

«Quello che è successo domenica era già successo a Savona e col Lumezzane. La squadra ha trovato una sua identità ed è l’aspetto che ci piace sottolineare di più. Adesso vogliamo provare ad affrontare avversarie sulla carta più forti, per capire qual’è il nostro valore dopo questo periodo. Domenica prossima avremo il Sudtirol che vuole sicuramente conquistare i playoff e forse qualcosa di più. Ce la vogliamo giocare, sperando di recuperare i nostri infortunati. Merini e Cellini? Speriamo di ritrovarli, perché quando si va contro una corazzata, è bello avere a disposizione tutte le proprie armi».