Carrarese, parla mister Remondina

Vittoria con brivido per la Carrarese. Gli azzurri hanno sfoderato una prestazione davvero convincente. Un successo meritato, nonostante l’occasionissima divorata dalla Pro Patria in pieno recupero, ma un pareggio anche questa volta sarebbe stata una beffa. Carrarese_logo 1«Il brivido finale? Vincere così è ancora più bello – commenta mister Gian Marco Remondina. E poi quella è stata l’unica palla importante che abbiamo concesso alla Pro Patria. Per me era normale che oggi avremmo fato fatica, perché è sempre difficile andare ad affrontare squadre che hanno pareggiato col Como e col Vicenza, che ha vinto col Savona e con la Reggiana. La Pro Patria è una squadra di giovani, che aveva i nostri stessi punti, ma è una buona squadra. Il risultato secondo me è giusto, perché questa vittoria ce la siamo andati a cercare. Mi è piaciuto Mancuso. Lui ha sbagliato il rigore, ma dico sempre che quando uno sbaglia, quello che conta non è tanto l’errore, ma come uno reagisce all’errore e lui ha reagito da giocatore. Questa è la cosa positiva della partita, oltre ai tre punti».

Oggi mancavano i vostri due attaccanti Merini e Cellini.

«Cellini venerdì ha risentito di un problema durante l’allenamento. Sabato l’abbiamo tenuto a parte. L’abbiamo valutato fino all’ultimo, ma non si sentiva al cento per cento. Non dovrebbe essere niente di particolare, ma abbiamo deciso di non rischiarlo. Quindi avevamo problemi per i cambi in avanti. Ademi è un giocatore di prospettiva, ma fino a poco tempo fa faceva l’Eccellenza e l’impatto con la C1 è duro. Lui deve gradualmente prendere confidenza con la categoria, sfruttando anche quei dieci minuti, un quarto d’ora, contro squadre importanti in partite importanti».

Bene l’atteggiamento di chi finora aveva giocato meno. In evidenza Geroni che non si vedeva dal primo minuto da parecchio tempo e ha sfoderato una prestazione di sostanza, impegno e precisione.

«Io non avevo dubbi. Sono sicuro che se mettessi Pescatore dal primo minuto anche lui farebbe una grande prestazione. Io vedo questi giocatori come si allenano per tutta la settimana, per cui non è una sorpresa che Geroni si faccia trovare pronto, o Videtta. Beltrame ha recuperato da un infortunio importante. Anche Castagnetti ha fatto una buona partita. Bene anche Belcastro, che ha qualità: è un giocatore da tenere in considerazione, però va inserito in condizioni ideali».

Peccato per il pareggio che l’Albinoleffe ha strappato a Como (2-2). Adesso siete a -8 dai playoff.

«Noi andremo avanti a giocare partita per partita, tirando fuori il massimo dai nostri giocatori. Daremo a tutti i nostri giocatori la possibilità di dimostrare il loro valore, anche per capire bene quello che questi giocatori possono dare alla Carrarese sia in questa ultima fase di stagione, ma anche in prospettiva».

In ogni caso la classifica si è mossa parecchio. Avete staccato la Pro Patria, superato la Reggiana e raggiunto il Lumezzane in undicesima posizione con 27 punti.

«Bene, questo era un nostro obiettivo. Sarà una lotta fino all’ultimo in queste sei partite che restano alla fine».

Quanti rimpianti per quel rigore assurdo a Savona?

«Qualche rimpianto c’è. Inutile tornare sopra l’arbitraggio. Anzi, non è tanto l’arbitraggio, quanto il condizionamento che l’ambiente ha fatto all’arbitro. Un arbitro non si deve far condizionare dagli insulti, dalle proteste premeditate e organizzate».

Cosa ci può dire della sua possibile riconferma sulla panchina della Carrarese?

«Io sono sempre stato abituato a decidere alla fine, per non dare mai alle società obblighi di qualsiasi genere. Alla fine si decide. Non è un problema parlarne e ne parleremo. Vedremo quali sono i nostri rispettivi obiettivi. Andiamo avanti in sintonia. Io sono soddisfatto di quello che la società mi ha messo a disposizione e di quello che abbiamo fatto. A noi non manca niente praticamente. Adesso dobbiamo solamente vedere come affrontare il campionato. Io non ho dubbi. Dobbiamo solamente sederci ad un tavolino e capire i programmi. Indipendentemente da me, il programma che deve portare avanti ogni allenatore è quello di valutare i giocatori che si hanno a disposizione, per lavorare per la società per il prossimo anno e poi migliorare la classifica. L’ultima posizione della Carrarese a me rompeva e vi dico di più. Quando sono arrivato con la squadra ultima, andavo a sentire alcuni allenatori e mi dicevano: “Lì a Carrara c’è il morbo”, nel senso che a Carrara non si possono fare le cose per bene. Questo mi dava molto fastidio, e mi ha fatto scattare un qualcosa in più. A Carrara non c’è nessun morbo. Facciamo le cose fatte bene e cerchiamo di portare avanti il nostro progetto».

Avete ritrovato il feeling col pubblico. La squadra anche oggi è uscita tra gli applausi.

«Anche questa è una cosa che stiamo riconquistando. Quando sono arrivato c’era un netto scollegamento tra tifosi, società, squadra e secondo me non si poteva andare avanti così. Senza i nostri tifosi non riusciamo ad andare avanti, questo è certo. Avere riavvicinato il pubblico è basilare».