Firenze, è l’ora dei saluti

Fiorentina

Inizia la rivoluzione viola, se ne va Montolivo e con lui Donadel, Santana, Comotto e Avramov. Un epoca si chiude, alla fine di una stagione difficoltosa, conclusa con il nono posto che migliora la classifica dello scorso anno, ma che fa aumentare la depressione tra i tifosi viola. E ora si inizia il ripulisti tanto atteso.

Speranze e paure, soprattutto quelle, attanagliano la Firenze del calcio, vogliosa sempre di nuove conquiste e polemica oltremisura nei confronti della proprietà, rea di non mantenere le aspettative della piazza. Chi contesta e chi bela probabilmente non ha ben chiara la storia della Fiorentina e il ruolo che da sempre la squadra viola ha avuto nel calcio italiano ed europeo. Dalle parole degli ultra anti-dellavalliani pare di capire che, prima dell’avvento della famiglia marchigiana, la Fiorentina lottasse ogni anno per lo scudetto, che spesso lo vincesse e che in Europa si fosse sempre fatta rispettare, ottenendo un anno sì e un anno no una Coppa. Facciamo presente che non è così, ma per un riscontro storico rimandiamo a una consultazione attenta degli almanacchi Panini. In riva all’Arno siamo fatti così, prendere o lasciare. Prendiamo, tanto non ci cambieranno mai. Certo una domanda agli anti-DV la vogliamo porre: chi volete come proprietà per la nostra Fiorentina? Proponiamo un lotto di nomi, scegliete: Cairo, Zamparini, De Laurentis, Garrone, Preziosi, Lotito o Pozzo. Noi ci teniamo il buon non-presidente Andrea e Diego da Casette D’Ete, voi fate quello che vi pare.

Eravamo rimasti all’inizio della rivoluzione, allora cominciamo con i saluti, ringraziando Marco Donadel, che a Firenze ha dato anima e cuore e che verrà sempre ricordato per il suo attaccamento alla maglia. Passiamo a Mario Alberto Santana, arci-rimpianto con tanto di striscione dai tifosi. L’argentino fa le valigie, dopo un annata alla grande, al termine di un percorso in viola costellato da molteplici infortuni. A lui un sincero e grosso in bocca a lupo per il futuro. Adesso è il momento di Gianluca Comotto, al quale diciamo ciao mal volentieri, dopo ciò che è accaduto domenica a Brescia. Gesti incomprensibili per qualche parola troppo di un tifoso. Gesti incomprensibili da parte di ragazzi baciati dalla fortuna, che guadagnano soldi a palate divertendosi. Questi dovrebbero essere d’esempio per giovani che calcano i campetti di periferia, troppo spesso, ahinoi, lo dimenticano. Firenze, invece, non dimenticherà in fretta il dito medio e le chiappe al vento. Potete stare tranquilli.

Un discorso a parte vale per l’ex capitano della Fiorentina Riccardo Montolivo. Giocatore che ha diviso spesso la tifoseria, campione incompreso, eterna promessa per alcuni, uno tra i migliori centrocampisti italiani per altri. La società gigliata avrebbe fatto ripartire da lui e da Jo-Jo il futuro. Riccardo da Caravaggio ha detto no: “non per una questione di progetto o di soldi…ma perché qualcosa è cambiato: il clima, l’ambiente e i Della Valle che anche per i tanti impegni di lavoro si sono pian piano allontanati” . Che bravo Montolivo! In molti se ne sarebbero andati da Firenze per andare a guadagnare molto di più in una big europea con la speranza di vincere campionati e Champions League. Riccardo invece no, se ne va perché il clima e l’ambiente non sono più quelli di una volta e perché i Della Valle non sono più vicini come un tempo. Ciao Montolivo, le tue favole sono bellissime. I giocatori passano, la Fiorentina resta.

Addio, finalmente, ad Avramov.

Io dico addio (…) alle futilità pettegole sui calciatori miliardari, alle loro modelle senza umanità, alle sempiterne belle in gara sui calendari, a chi dimentica o ignora l’umiltà…” [Addio – Francesco Guccini]