Museo Fiorentina: le 5 cose da sapere su Fiorentina-Sampdoria

Museo Fiorentina per Violachannel, le 5 cose da sapere su Fiorentina-Sampdoria.

1. Il bilancio complessivo delle partite tra Fiorentina e Sampdoria a Firenze è di 68 incontri: 35 vittorie viola, 24 pareggi e 9 sconfitte, con 113 reti fatte e 58 reti subite. 61 le partite di serie A,30 successi gigliati 22 pareggi e 9 sconfitte con 98 reti fatte e 50 reti subite. Le restanti 7 gare sono state disputate in Coppa Italia: 5 affermazioni della Fiorentina e 2 pareggi con 15 reti fatte  8 reti subite.

2. La Sampdoria è nata il 12 agosto del 1946, dalla fusione tra le sezioni calcio di due storiche società polisportive: la Sampierdanerese e l’Andrea Doria. Venne scelta una maglia che richiamava i colori caratteristici delle due squadre: il bianco e blu dell’Andrea Doria ed il rosso e nero della Sampierdarenese. È nata così la maglia, originalissima per il calcio italiana, blu con al centro due strisce bianche, una rossa e una nera e la croce di San Giorgio. La Sampdoria ha vinto lo scudetto 1990-91, una Coppa delle Coppe e quattro volte la Coppa Italia: un palmares prestigioso. Ben altro esito ebbe la fusione imposta dal fascismo, sempre ad Andrea Doria e Sampierdanerese che dette origine, il 27 luglio 1927, alla Dominante, sodalizio avversato dai tifosi dei due club e sciolto nel 1930 dopo ripetuti insuccessi.

3. Il primo incontro a Firenze tra Fiorentina e Sampdoria avvenne il 23 febbraio 1947 e terminò 2-1 a favore dei viola: gol di Suppi e Badiali. Alla guida dei “doriani” una gloria viola: il fiorentino Giuseppe Galluzzi, cresciuto nel Club Sportivo e che si era affermato giocando nell’Alba Roma e nella Juventus. Fu calciatore della Fiorentina dal 1929 al 1933, conquistando la serie A e disputandone i primi campionati. Finita la carriera da giocatore rimase a disposizione dalla Fiorentina e dopo aver guidato il Pontedera allenò i giovani viola per poi subentrare all’allenatore austriaco Rudolf Soutschek nel difficile campionato 1939-1940 (concluso con la salvezza per “quoziente reti”). Al termine della stagione con Galluzzi in panchina, ed una squadra schierata con il sistema (“WM”), la Fiorentina conquistò il suo primo trofeo: la Coppa Italia.

4. Quante volte abbiamo sentito rievocare la famosa “corsa sui viali” di Claudio Desolati e Walter Speggiorin? Un modo romanzato e colorito per spronare i calciatori della Fiorentina ad un rendimento migliore. Pena, appunto, la simbolica rincorsa sul viale dei Mille. Tutto nasce al termine di un Fiorentina-Sampdoria (0-2 del 26 gennaio 1975), ultima giornata del girone d’andata. Viola reduci da un ottimo pareggio in casa della Juventus (grazie anche ad un rigore parato da Mattolini allo juventino Damiani) che si presentano all’impegno contro i doriani evidentemente scarichi ed appagati. La partita è una tra le peggiori di quelle viste al “Comunale” di Firenze: vantaggio di Prunecchi al 29′, raddoppio di Maraschi al 65‘ (sì, proprio Mario il centravanti del secondo scudetto viola) e Fiorentina che scivola in classifica a un anonimo nono posto. Fuori dallo stadio divampa la contestazione, tanto da indurre Desolati e Speggiorin a fuggire da un’uscita secondaria, ahiloro visti da alcuni tifosi e costretti ad allontanarsi velocemente. La “corsa sui viali”, da allora, è un’immagine entrata di prepotenza nell’aneddotica del tifo viola.

5. Fiorentina-Sampdoria del 25 ottobre 1992 (4-0) è stata una delle vittorie più belle e spettacolari, ma al tempo stesso più amare.

È la 7° di campionato, i viola di Radice sono una squadra offensiva e spregiudicata (a volte anche troppo, ventun giorni prima il Milan stellare di Gullit e Van Basten aveva vinto a Firenze 7-3), la Samp allenata da Eriksson, dopo 17 mesi dalla conquista dello scudetto, presenta ancora nomi prestigiosi come Pagliuca, Mannini, Lombardo, Jugovic, Enrico Chiesa e Michele Serena. Più il difensore inglese Des Walker, arrivato tra squilli di tromba, rivelatosi alla fine poco più di un oggetto misterioso.
Quel giorno a Firenze piove, ma soprattutto piovono gol alle spalle del portiere sampdoriano: apre Baiano dopo un solo minuto di gioco, raddoppia Batistuta al 63′. Terza rete ancora di Baiano al 78′ (stavolta su rigore), poker finale del Re Leone all’83’. Tripudio sugli spalti, sembra una stagione trionfale che, invece, terminerà con una inopinata (ed ingiusta) retrocessione. Dalle stelle alle stalle, in pochi mesi, a causa degli errori di Vittorio Cecchi Gori, e di una serie di episodi arbitrali che fanno ancora male a chi li ha vissuti e subiti.