Passa anche la Lazio, il Livorno scivola verso la Serie B

Parlare di ultima spiaggia sembrerebbe oramai retorica, ma era così nella gara con l’Inter, era così contro il Chievo, era così contro il Milan, è così oggi contro la Lazio e questo per questo stranissimo campionato che vede un abisso di valori e di punti tra l’alta classifica delle prime e la bassa dove mai come quest’anno si potrebbe avere la salvezza ad una quota bassissima ed inimmaginabile all’inizio del torneo.

livorno-calcioTra l’altro si è verificato l’ennesimo ribaltone in panchina con l’esonero di Di Carlo ed il ritorno di Nicola che mai come ora abbiamo visto carico e motivato e soprattutto deciso a metterci la faccia comunque dovessero andare le cose sia in positivo che in negativo e questo potrebbe essere il punto in più dell’eroe del miracolo dello scorso anno, miracolo che chissà non potrebbe anche ripetersi, e sintomatiche sono state le sue parole ” DOVREMO FARE UN IMPRESA, NON DOBBIAMO GUARDARE L’ORIZZONTE, DOBBIAMO GUARDARE L’INFINITO “. E’ come una grande storia d’amore quella tra il Livorno e Davide Nicola, di certo una storia che comunque andrà resterà per sempre nei cuori dei tifosi labronici, anche perchè una salvezza insperata potrebbe aprire orizzonti insperati dopo che Spinelli ha parlati di nuovi ingressi o di eventuale cessione a Bandecchi manager romano ” accademico ” pieno (sembrerebbe) di soldi, proprietario di due importanti emittenti radio e fortemente e fermamente intenzionato ad entrare in società e questa è una novità assoluta perchè mai fino ad ora era apparso un nome CONCRETO in tutte le sue sfaccettature, vedremo come finirà, ma oggi c’è da pensare a battere la Lazio per continuare ad alimentare il fuoco della speranza. Il mister recupera Emerson ma dovrà ancora fare a meno di Mbaye e Ceccherini e allora vediamo che opta per questi undici: Bardi tra i pali, Valentini, Emerso, Rinaudo e Castellini in difesa, Greco, Biagianti, Duncan e Mesbah a centrocampo, Paulinho e Siligardi in attacco. Modulo pertanto abbastanza stravolto che in apparenza potrebbe sembrare un 4-4-2 che potrebbe però trasformarsi sul campo in un 3-4-2-1 con l’avanzamento di Castellini sulla fascia destra  con Greco e Siligardi dietro Paulinho.

La Lazio di Reja risponde con Berisha in porta, Pereirinha, Ciani, Cana, Lulic in difesa, Onazi, Ledesma e Biglia in mezzo, Mauri e Candreva dietro la punta Keita. Il direttore di gara è l’esperto De Marco di Chiavari.

E’ tutto pronto, ha smesso anche di piovere ed ora un pallido sole si affaccia sul prato e le tribune del Picchi con una presenza di circa 10000 supporter, ridottissima la presenza di tifosi biancocelesti.

Primo tempo che vede la Lazio chiuderlo in vantaggio in virtù dell’unico pallone pericoloso che Mauri da posizione impossibile, circa un metro dalla riga di fondo riesce a colpire beffando un incerto Bardi che non chiude sul suo palo, quanto al Livorno gioca bene, porta sotto tantissime palle-goal ma non riesce a sfondare, le occasioni sono state diverse, una miracolosa parata di Berisha sul colpo di testa di Biagianti e l’occasionissima di Siligardi che solo davanti al portiere romano si è fatto recuperare in extremis al momento di chiudere a rete, comunque la reazione sia sul piano psicologico che fisico e di gioco c’è stata, ben 10 corner a favore degli amaranto alla chiusura dei primi quarantacinque minuti la dicono lunga sull’intensità della gara e questo può far sperare in un secondo tempo in recupero, certo la Lazio ora in virtù del vantaggio controlla la gara seppur con qualche affanno.

Purtroppo subito al quarto minuto un ripetuto assalto della Lazio trova Rinaudo col braccio largo sul tiro ed è penalty che Candreva non sbaglia portando così i biancocelesti sul doppio vantaggio così che il resto della gara diviene per i laziali normale amministrazione sia in virtù di una certa cifra tecnica superiore sia perchè il Livorno non ha più forza mentale per reagire, ci sono varie sostituzioni tra cui il debutto del primavera Bruzzi che però non portano a nessun risultato. Resta comunque un po’ di rammarico per le occasioni sprecate nel primo tempo e per quell’incertezza che è costata lo svantaggio rivelatosi pooi determinante ai fini del risultato finale.

E’ una sconfitta pesante che riduce ulteriormente le speranze labroniche se mai ancora ce ne possano essere, occorrerà vedere il risultato di domani sera del Sassuolo contro la Juventus affinchè il lumicino della speranza non si spenga definitivamente.