Pontedera, che impresa! Battuto il Frosinone in dieci e con il cuore

Il Pontedera, in dieci per quasi 75 minuti e sotto di una rete a seguito di un rigore molto discutibile compie il miracolo e in rimonta affonda la capolista Frosinone, forse troppo sicura di vincere al “Mannucci” e invece protagonista di una gara molto al di sotto del proprio standard. La mezza gazzarra finale, con l’espulsione dopo il novantesimo dell’irrequieto Zappino e certi strascichi nel dopogara, dimostrano che nel calcio occorrerebbe sempre seguire l’adagio del Trap, che saggiamente ammoniva di non dire gatto finché non l’hai nel sacco.

Il Frosinone, convinto della propria superiorità, forse anche memore della “manita” dell’andata, ha addentato il match con decisione ma con scarsa lucidità, approfittando anche della decisione dell’arbitro sig. Fiore di cacciare dopo appena tredici minuti Di Noia a seguito di una doppia ammonizione ai confini dell’assurdo (un presunto tocco di mano e un normalissimo scontro di gioco a centrocampo). Il fischietto barlettano, peraltro accompagnato da eccellenti referenze, ha così influenzato pesantemente il match, costringendo i granata ad una gara tutta difesa e contropiede e aprendo un’autostrada ai ciociari a quel punto più che mai padroni del proprio destino.

US CIttà di PontederaEppure dopo il primo sbandamento i granata non deragliavano e i gialloblù, pur attaccando, arrivavano di rado alla conclusione: ci provava solo capitan Frara, al 21’ con un tiro respinto da Ricci con i piedi e al 44’ mettendo a lato da pochi passi dopo un’uscita da brividi di Ricci. Nella ripresa gli ospiti premevano con più lucidità, il Pontedera (peraltro privo di Pezzi e con Regoli in panchina) soffriva. Al 55’ Daniel Ciofani colpiva il palo di testa mentre due minuti dopo l’arbitro decretava un rigore per presunto fallo di Gasbarro su Paganini. Lo stesso Ciofani dal dischetto non falliva, mentre il management granata abbandonava polemicamente la tribuna. Pareva una gara dal finale già scritto, invece improvvisamente la capolista staccava la spina e il Pontedera ne approfittava. Al 64’ Arrighini si involava sulla destra ma veniva steso in area da Blanchard, l’arbitro non poteva esimersi dal fischiare il rigore che lo stesso bomber trasformava al secondo tentativo. Al 68’ era ancora lo scatenato Arrighini a colpire la parte superiore della traversa con un pallonetto beffardo mentre all’80’, clamorosamente, i granata passavano. Invito filtrante di Bartolomei per Arrighini (con liscio della difesa ospite) e preciso diagonale con Zappino in ritardo nell’uscita. Il Frosinone tentava allora il serrate, il Pontedera si difendeva alla meglio, stremato dalla lunga inferiorità numerica. L’ultima palla gol per il possibile pari capitava sulla testa del nuovo entrato Carlini che però, da due passi, metteva alto. Le mischie si susseguivano fino alla fine davanti a Ricci ma alla fine i granata, braccia al cielo, potevano esultare per la vittoria del cuore.

da uspontedera.it