Carrarese, ancora due giorni per sperare in un accordo

Serviranno ancora quarantotto ore per conoscere il futuro della Carrarese. L’ultimatum di Gigi Buffon è scaduto ieri senza risposte significative. Addirittura domenica pomeriggio era rimbalzata in città la voce di una rottura definitiva e di una Carrarese condannata. Per fortuna fonti più che attendibili hanno rassicurato: la trattativa non si è interrotta e va avanti, anche se con qualche difficoltà. Siamo sempre al punto di venerdì. Il gruppo Buffon sta ancora aspettando una risposta definitiva dagli altri soci e per questo è stato deciso di prolungare l’ultimatum di altri due giorni. Ricapitolando Gigi, al fine di sbloccare questa situazione di impasse e salvare per la seconda volta la Carrarese dall’inferno dei dilettanti (la prima fu due anni fa col ripescaggio dalla serie D), è pronto a farsi carico pro tempore di tutte le quote della società di piazza Vittorio Veneto. La proposta è stata presentata agli altri membri del cda azzurro. Lucarelli e Tomasos hanno già garantito la disponibilità a girare le loro quote. Ora la giuste risposte devono arrivare anche dagli altri soci della Carrarese che in passato, anche sui giornali, avevano dichiarato che anche le loro quote erano a disposizione senza se e senza ma. Insomma, la resa dei conti appare ormai inevitabile. Il messaggio che il gruppo Buffon rivolge a tutti è chiarissimo: cosa volete fare? Che dire, i tempi ormai sono strettissimi e la speranza è che alla fine prevalga il buon senso da parte di tutti. L’unica soluzione al momento percorribile, per garantire un futuro alla Carrarese, è quella descritta: Buffon rileva temporaneamente tutte le quote di piazza Vittorio Veneto per poi favorire l’ingresso di nuovi soci. Questo, almeno, sempre che tutte le parti in causa siano d’accordo su questa linea, perché se anche un solo soggetto non dovesse essere di questa idea, Gigi è pronto a farsi da parte immediatamente. Come spiegato in apertura, quindi, bisognerà passare ancora due giorni di passione. Questa è veramente l’ultima scialuppa di salvataggio che Buffon può concedere. Già dalla scorsa settimana il gruppo legato al portierone azzurro aveva presentato un esame della situazione molto chiaro. Il giorno della fideiussione (20 giugno) si avvicina sempre più. Ormai è lampante che l’attuale assetto societario non può andare avanti, anche perché gli “Amici della Carrarese”, ovvero il gruppo di industriali locali che in questi mesi avevano manifestato interesse verso la Carrarese, non hanno mai nascosto la ferma intenzione di sedersi al tavolo delle trattative solamente con Gigi Buffon e nessun altro. Con questa premessa è logico che le alternative si riducono all’osso. Gigi deve prendere tutte le quote, traghettare per il tempo più breve possibile la Carrarese, e poi girare parte di queste quote agli industriali che vorranno mantenere la parola data. Questa per lo meno è l’unica soluzione percorribile trovata dal gruppo Buffon. Se altri soci azzurri dovessero presentare soluzioni alternative, Buffon non avrebbe problemi a farsi da parte, agevolare il nuovo progetto e pure supportarlo con una sponsorizzazione esterna: solo che a ieri di soluzioni alternative non ne esistevano, quindi si ritorna al punto di partenza. Il conto alla rovescia continua a scorrere. In queste ultime quarantotto ore Gigi attende una risposta. In teoria, secondo indiscrezioni, sarebbe anche già pronta la nuova linea tecnico-sportiva con direttore e allenatore scelti, ma finché non arrivano le giuste garanzie e non si fa chiarezza tutto rimane fermo.La sensazione, comunque, è che la soluzione sia vicina. Qualche segnale importante c’è stato, anche se nell’ambiente azzurro l’atteggiamento generale è quello di tenere le bocche cucite.