Carrarese – Avellino 0-1, le interviste degli azzurri

Il tecnico Carlo Sabatini: «Arbitraggio insufficiente e decisivo? Sì, ma non lo posso dire, perché in questo momento sarebbe sbagliato darci degli alibi. Chiamiamolo arbitraggio sfortunato. Peccato, perché l’espulsione di Benassi è arrivata forse nel nostro momento migliore. Avevamo cambiato modulo e stava funzionando.

Carlo Sabatini

Poi dopo l’espulsione di Maikol i ragazzi si sono visti cascare il mondo addosso. Ripeto, non dobbiamo calcare la mano sull’arbitraggio, perché in questo momento sappiamo di avere qualche problemino. Dobbiamo assolutamente crescere e quindi è inutile prendersela con l’arbitro. Ora dobbiamo essere bravi e forti a tirarci fuori da questa situazione molto rapidamente. Meglio la Carrarese di domenica scorsa a quella vista oggi? Sono sicuramente due sconfitte diverse. Come autorità e personalità era andata meglio la scorsa settimana. Avevamo avuto più piglio. Oggi avevamo di fronte una squadra molto forte, di categoria e coperta che arriverà sicuramente nei piani alti della classifica. Ci hanno irretito, non siamo stati brillantissimi. Il primo tempo non era andato benissimo, ma neanche male. Ci eravamo preparati questa alternativa del 4-4-2 da giocare nella ripresa e stavamo facendo bene. Poi quell’episodio ci ha fatto male. Anche Lanzoni è dovuto entrare in campo a freddo. Il rigore forse c’era. Ma è inutile parlarne. Noi dobbiamo pedalare forte e gettarci alle spalle questa brutta partita che sotto certi aspetti ci fa male. Perdere così può lasciare qualche strascico. Il gruppo però ci crede, è compatto e fino all’ultimo ha dato tutto: questo mi è molto piaciuto da parte della squadra. La prossima gara col Sorrento? Io voglio pensare positivo e credo che domenica avremo in campo tanta rabbia in più. Sono convinto che queste sberle possono farci crescere. Certo, anche il Sorrento è una buona squadra, loro giocano sul sintetico, ma il calcio è sempre lo stesso: dobbiamo fare una grande partita, punto». Perché – chiediamo – Malatesta è Orlandi sono partiti dalla panchina invece di essere utilizzati dal primo minuto? «Quando si inizia un progetto con tanti giocatori nuovi, bisogna dare anche un minimo di continuità, per avere delle idee più chiare. Subito dopo una partita non si può subito cambiare tutto. Tra l’altro chi ha giocato al posto di Malatesta e Orlandi non ha fatto male. Se vogliamo essere precisi, finché in campo è rimasta la squadra del primo tempo, il punteggio era fermo sullo 0-0. Il gol è arrivato dopo i cambi, ma certi discorsi contano poco. Non c’erano motivi di cambiare. Io voglio infondere fiducia nei miei ragazzi, quindi se dopo una partita si ritrovano subito fuori, non li aiuto. Nella costruzione di un gruppo sto tenendo conto di tante componenti».

Il direttore sportico Sandro Federico: «Non è che abbiamo fornito una buona prestazione o meritavamo qualcosa in più di una sconfitta. Oggi siamo stati sotto tono, purtroppo complice qualche situazione particolare. Sotto tono soprattutto nel primo tempo. Siamo partiti bene nella ripresa col l’atteggiamento giusto. Molto bene i primi cinque minuti, poi l’espulsione di Benassi ha demoralizzato la squadra. E’ lì che invece dobbiamo essere bravi anche a superare delle difficoltà esterne: dobbiamo crescere sotto questo punto di vista». Ad inizio ripresa avevamo effettivamente notato una Carrarese con un altro piglio, proprio dopo il ritorno al 4-4-2, modulo che aveva accompagnato gli azzurri negli ultimi due anni. «Non credo che sia un problema di modulo. Credo che ci sia bisogno di un atteggiamento diverso, già da subito, da domenica prossima a Sorrento. E’ impossibile vedere la Carrarese a Sorrento con un atteggiamento positivo e personalità e poi qui in casa ritrovare una squadra così dimessa. Sono convinto che questa squadra deve crescere e crescerà. Dobbiamo reagire immediatamente». Cosa c’è da salvare oggi? «Voltare pagina. L’arbitro a clamorosamente compromesso la partita. Quell’episodio ha cambiato la partita, in una zona del campo dove non c’erano pericoli. Anche gli arbitri probabilmente devono crescere ed entrare in condizione, perché sennò non si spiega una decisione del genere. E’ stata una cosa troppo clamorosa per essere vera».

Nicola Corrent:  «Credo che l’espulsione di Benassi la abbiate vista tutti. Era un fallo tattico, senza cattiveria, magari un po’ duro, ma non certo da rosso diretto. Lì la partita è cambiata senza se e senza ma. In quel momento stavamo giocando bene, eravamo passati al 4-4-2, soluzione che avevamo sperimentato in settimana e la squadra era corta e equilibrata e c’era molta fiducia. Poi ecco arrivare il fulmine a ciel sereno. Abbiamo avuto un contraccolpo a livello psicologico e loro ci hanno messo pressione. Il rigore è stata una furbata di Biancolino, ma l’arbitro ha fischiato il penalty mentre era a distanza siderale. Fino alla fine comunque ci abbiamo provato in tutti i modi, andando pure vicini al gol con Mancuso, ma non c’è stato niente da fare. Certamente questo è un avvio di campionato molto difficile, ma dobbiamo avere la forza di tirarci su. Iniziare con due sconfitte sfortunate non è certo il massimo, ma come ce la siamo giocata con Frosinone e Avellino abbiamo tutte le carte in regola per giocarcela pure con il Sorrento. Sarà una gara insidiosa, laggiù c’è pure un campo sintetico e per noi sarà un’esperienza nuova. Ma abbiamo tutte le carte in regola per provare a rifarci. E ce la metteremo tutta».

Raffaele Alcibiade: «L’espulsione non ci stava perché Maikol potrà essere entrato in modo duro, ma non c’era l’intenzione di far male, e tantomeno il suo fallo ha sventato un’occasione da gol, perché eravamo a centrocampo. Il direttore di gara ha detto di aver visto una gamba tesa, ma Maikol non ha alzato la gamba anzi. Quindi è stato un errore davvero grave che ha condizionato tutta la partita. Sul rigore Biancolino è stato furbo, si è aggrappato a Lanzoni ed è cascato. Lanzoni non ha magari fatto fallo ma questi rigori gli arbitri te li fischiano. Il campionato comunque è ancora lungo, non dobbiamo perdere la fiducia ma andare a Sorrento con tanta rabbia per vincere».

Matteo Merini: «La partita è stata chiaramente condizionata dall’arbitraggio. L’entrata di Benassi non era affatto eclatante o pericolosa, al massimo la si poteva punire con un giallo, ma mai con una espulsione diretta. Anch’io sono stato ammonito per una simulazione inesistente nel primo tempo, quando ero stato atterrato dall’avversario, poteva essere anche rigore, perché il fallo era cominciato in area. Poi ogni contrasto dubbio era fischiato a favore dei nostri avversari. Il rigore dell’Avellino? Secondo me era dubbio, ma si poteva anche dare. Peccato, perché l’espulsione è arrivata nel nostro momento migliore. Dal punto di vista agonistico abbiamo fatto una buona partita. Abbiamo corso tutti quanti per tutta la gara. A noi è mancato l’ultimo passaggio. Dobbiamo essere più decisi in quei frangenti, diventare più cattivi e fare male all’avversario quando ne abbiamo la possibilità». Ora vi aspetta il Sorrento, che ha un punto in classifica. Diventa già uno scontro da non perdere. «Vero. La situazione è questa. Loro sono una buona squadra, ma a noi servono punti e andremo là per conquistarli».