La Pistoiese si lecca le ferite dopo una nuova sconfitta fotocopia. Ad Arezzo, come a Vercelli, a dare del tu al pallone sono stati i ragazzi di Asta, ma quello che è l’unica espressione inconfutabile, il risultato, ha espresso crudelmente il suo verdetto che, al netto delle due gare da recuperare, si traduce nell’ultimo posto in classifica, seppur in coabitazione. In ogni caso, l’indecifrabile torneo è al giro di boa: nella prima di ritorno, domenica 30 dicembre, scende al Melani la Pro Patria, un brutto “cliente”, in salute e in fiducia. È infatti ottimo il momento dei bustocchi, che arrivano da due vittorie consecutive, non perdono da otto gare e da quattro non prendono gol. È chiaro che i tigrotti punteranno a confermarsi contro una delle cosiddette “cenerentole”. Mister Ivan Javorcic, consapevole delle insidie della partita, molto probabilmente schiererà la migliore formazione, visto l’ampio turnover adottato nelle precedenti gare. E c’è da giurare che chiederà alla sua squadra attenzione e di non sottovalutare la Pistoiese, anche se reduce da cinque sconfitte nelle ultime sei gare. Santana e compagni, giocando a memoria e facendo del collettivo e la tenacia un marchio di fabbrica, riescono efficacemente a sopperire ad eventuali gap tecnici. Potrebbe essere stata proprio la forza del gruppo la chiave dei successi a domicilio dei bianco blu, al cospetto di formazioni costruite per vincere, come Pisa, Novara e Entella. Non è dunque peregrina l’ipotesi di una Pro Patria guardinga, ma pronta a colpire. I bustocchi hanno realizzato 20 reti, due in più rispetto alla Pistoiese ed un ex arancione il loro capocannoniere: Niccolò Gucci, a segno sei volte, la prima delle quali proprio contro la Pistoiese all’andata (l’altro fu opera dell’altra torre bustocca, Mastroianni, che di goal ne ha segnati quattro), quando la Pro Patria si impose per 2-1. Sono solo undici i precedenti tra le due squadre, parte dei quali si perdono nella notte dei tempi: ospiti in leggero vantaggio con 4 vittorie, contro le tre degli arancioni. Quattro i pareggi.
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