“Diario del ritiro”, Francesco Franzese: “Venturi è un portiere esperto, Trombini è cresciuto tanto”

AREZZO Quarta stagione in amaranto, anche se non consecutive, per Francesco Franzese, preparatore dei portieri dell’Arezzo. Dopo le esperienze con Dal Canto, Di Donato, Troise e ora Bucchi, Franzese è tornato a lavorare con entusiasmo e competenza al servizio del reparto più delicato della squadra: la porta. Intervenuto ai microfoni di Amaranto Channel, ha fatto il punto sul lavoro in corso e sui suoi ragazzi.

Franzese, sei al secondo anno consecutivo ad Arezzo, ma in realtà questa è la tua quarta stagione in amaranto.

“Sì, è vero. Anche se non sono state stagioni consecutive, per me questa è la quarta esperienza qui ad Arezzo. Ho avuto il piacere di lavorare con mister Dal Canto, Di Donato, Troise, e ora con mister Bucchi. Se mi chiedessi di fare una classifica, sarei davvero ingeneroso, perché con ognuno di loro mi sono trovato bene e ognuno mi ha lasciato qualcosa di importante”.

Parliamo di Luca Trombini. Quanto è cresciuto in questi due anni?

“Tantissimo. Credo molto nella gestione della gara e penso che l’ultima stagione sia stata ottima. Lo dicono anche i numeri: è stato il giocatore con più minuti in tutta la Serie C e il terzo portiere dei tre gironi per clean sheet. Ma al di là dei numeri, è cresciuto tanto. È un ragazzo molto equilibrato, e per un portiere questa è una qualità fondamentale. Ha dimostrato di saper rimanere sempre sereno, anche nei momenti difficili”.

È arrivato anche Giacomo Venturi. Che impressione ti ha fatto in questi primi giorni?

“Molto positiva. È un portiere esperto, che conoscevamo già bene per averlo affrontato in campionato e nei playoff. È un ragazzo in gamba, con tanta esperienza alle spalle. Anche per lui vale la stessa domanda: una dote e un difetto? Beh, lo conosco ancora un po’ meno rispetto a Trombini, quindi trovare un difetto ora non è semplice. I pregi invece sono tanti. Lavoreremo su tutti gli aspetti in base anche alle richiesti del mister, che sono fondamentali”.

Nel gruppo c’è anche il giovane Galli. Come sta crescendo?

“Molto bene. È arrivato che era un ragazzino e ora sta diventando un ometto. Anche lui è cresciuto tanto nell’ultimo anno e sono sicuro che ci darà una grossa mano”.

Chi è, secondo te, il portiere imbattibile oggi nel mondo?

“Un portiere imbattibile non esiste, perché tutti prendono gol. Possiamo parlare di Courtois, Oblak, Donnarumma, o anche Svilar della Roma, che mi è piaciuto molto, nell’ultimo campionato di serie A. I profili importanti sono tanti, ma nessuno è davvero imbattibile”.

C’è un portiere che ti piacerebbe allenare?

Vicario del Tottenham. Mi piace molto per la sua predisposizione al lavoro, per come sta in campo, per l’atteggiamento sempre positivo e per come guida la difesa. Ha un’energia particolare, e questo lo rende un portiere diverso dagli altri”.

Il portiere è spesso il primo a essere criticato dopo una sconfitta. Come si aiuta un ragazzo a reagire?

“Ogni situazione va vissuta nel modo giusto. Anche quando si prende un gol per una propria responsabilità, il portiere deve avere la capacità di rimanere sereno, perchè l’errore fa parte del gioco. È una dote che ho visto in Trombini: anche dopo un errore riesce a mantenere equilibrio. È importante anche il nostro ruolo, come staff, nel far vivere nel modo corretto queste esperienze. Dico “nostra responsabilità” perché quando un portiere sbaglia, ci sentiamo coinvolti anche noi allenatori. Prima di ogni partita ci diamo sempre un abbraccio a fine riscaldamento: è un modo per darci carica a vicenda”.