Fiorentina, analisi di una sconfitta

La Fiorentina torna da Roma a mani vuote. Come sempre del resto. Peccato, perché l’esito della partita di ieri sera poteva essere diverso. Montella ha sbagliato. Troppa esuberanza nello schierare dal primo minuto due esordienti puri in una gara delicata e complicata: Babacar e Brillante.

calciogenericaA volte le cose semplici da pensare appaiono le più complicate da essere messe in atto. I giocatori di esperienza ce li aveva, per poter lasciare in panchina i due novellini, si pensi a Ilicic e a Lazzari, che si rese protagonista proprio dell’ultima vittoria viola all’Olimpico contro la Roma ai tempi di Delio Rossi (suo il tiro da cui nacque il gol di Ljajic in pieno recupero), ma nonostante tutto l’aeroplanino ha voluto osare. E alla fine ha pagato. Sì, perché l’errore di Brillante è costato un gol evitabilissimo e l’immediata sostituzione dell’australiano è stato il chiaro “mea culpa” del tecnico.
Babacar ha trascorso un primo tempo timido. Ma il senegalese nella ripresa si è sciolto, quando la Roma è calata fisicamente. Non è un caso che la sua mobilità abbia messo subito in apprensione la retroguardia capitolina e che sia stato proprio lui a sfiorare la rete del pari. Ma quando l’intesa con Ilicic e Gomez sembrava trovata, Montella lo ha tolto e ha inserito Joaquin. Anche questa decisione è apparsa giornalisticamente cervellotica. Le dovute considerazioni dopo una sconfitta, tuttavia, non vogliono trasformarsi in polemiche sterili verso un tecnico, che sta facendo giocar bene la Fiorentina da due anni a questa parte. Se poi ieri la dea bendata lo avesse aiutato, probabilmente saremmo qua a fare ben altri commenti. La traversa di Ilicic (che da quando è entrato ha dato brio agli attacchi viola), l’occasione d’oro di Babacar e un gran De Sanctis hanno fatto pendere la bilancia dalla parte di Garcia. Ma l’esultanza del francese al raddoppio sulla sirena di Gervinho fa nettamente intuire quale fosse la tensione sulla panchina giallorossa, sofferente ogni qual volta che i viola si spingevano in avanti.
Adesso due giorni di mercato per aggiustare la rosa. Un terzino e un centrocampista sarebbero fondamentali. Soprattutto qualcuno che riesca a dare respiro a Pizarro, che anche ieri, nel finale caldissimo ha sprecato in maniera irritante alcuni palloni che potevano e dovevano essere gestiti meglio. Il cileno non era in condizione, ma la Fiorentina non può e non deve dipendere dalle lune storte di un classe ’79. Infine le tribolazioni di Pepito non sembrano finire.
Montella nel dopo partita è stato abbastanza palese: il giocatore dovrà scegliere se operarsi o no. Non è chiara invece la gestione del giocatore dal suo rientro in campo fino ad oggi. Nessuno ha spiegato cos’è successo. La partecipazione al pre ritiro azzurro, la mancata convocazione per problemi fisici, dopo la gara giocata da titolare contro l’Irlanda, le dichiarazioni di Prandelli, i tweet e le polemiche di Rossi, il nuovo stop e i criptici comunicati viola sulla salute del ginocchio del giocatore lasciano Firenze perplessa. Quanto dovremo aspettare per rivedere Pepito in campo? Fortuna che con il Genoa torna Cuadrado…