Matteo Gilli: “La forza dell’Arezzo è la compattezza”

Matteo Gilli, difensore centrale dell’Arezzo, ha parlato ai microfoni di Amaranto Channel, toccando diversi temi: dalla scelta del numero di maglia alla gestione tecnica, passando per la compattezza del gruppo e le ambizioni personali.

Il numero 13? Nessun problema con la scaramanzia.

«Quest’anno ho scelto il 13, che non è proprio considerato un numero fortunatissimo. Ma non sono scaramantico, non mi pongo il problema. Non è un numero che ha un significato particolare per me. L’ho preso quando arrivai a Picerno: avevo sempre usato il 6, ma era occupato. Il 13 è un numero da difensore, l’ho preso e quella stagione andò benissimo, sia a livello personale che di squadra. A gennaio non lo avevo, ma da quest’anno ho deciso di tornare al 13. Ripeto, non credo che sia il numero a determinare le prestazioni».

Rotazioni e fiducia dello staff.

«Rispetto sempre le scelte dell’allenatore. Tutti vogliono giocare, ma non ho nulla da lamentarmi. Il mister, fin dal suo arrivo, mi ha dato fiducia, anche quando non ho fatto benissimo. Mi ha sempre riproposto tra i titolari e lo ringrazio, così come ringrazio lo staff e la società per la fiducia che sento e che mi trasmettono. In questi mesi penso di essere migliorato molto, ma so che c’è ancora tanto da fare. Siamo quattro centrali forti, e chiunque giochi deve farlo per il bene dell’Arezzo».

L’alchimia del gruppo e il legame con la tifoseria.

«Credo che la vera forza di questo Arezzo sia la compattezza. Lo dicevo già a fine stagione scorsa, dopo i playoff contro la Vis Pesaro. L’unione che si era creata con la curva e con i tifosi era bellissima. Da lì siamo ripartiti a luglio, e il gruppo che è arrivato ha portato ancora più qualità e coesione. Ci aiutiamo in campo, anche nei momenti difficili, e questo fa la differenza. Oltre alla compattezza, la squadra è ricca di qualità: sono arrivati giocatori fortissimi e il livello si è alzato».

La partita contro il Gubbio e le polemiche arbitrali.

«Ho letto anch’io quello che è stato detto nel dopo gara, ma la verità è che nel primo tempo ci hanno fischiato due blocchi contro su palla inattiva, senza che ci muovessimo. Sul rigore che chiedevano, l’arbitro ci ha spiegato che avrebbe anche potuto darlo, ma aveva già fischiato un fallo precedente per un blocco su punizione, perché il giocatore partiva in fuorigioco. È stata una partita equilibrata, decisa da un episodio. Non credo che le critiche siano fondate. Se parliamo di arbitraggio, ci sono stati più episodi dubbi a favore loro che nostri. Gli arbitri, come noi giocatori, possono sbagliare. Noi cerchiamo di sbagliare il meno possibile, loro fanno lo stesso».

Autocritica e voglia di crescere.

«A fine partita eravamo felici per la vittoria, ma non del tutto soddisfatti. Siamo molto autocritici: già negli spogliatoi stavamo analizzando gli errori, e lo abbiamo fatto anche oggi (ieri) con il mister, rivedendo il video. È stata una tirata d’orecchie giusta, perché dobbiamo fare molto di più per la qualità che abbiamo. Abbiamo sbagliato tanto, sia tecnicamente che nelle scelte. La partita è stata maschia, e da quel punto di vista abbiamo fatto bene, tenendo testa a una squadra molto fisica e forte anche qualitativamente. Ma ci sono tante situazioni in cui dobbiamo migliorare, dall’uscita palla da dietro alle scelte in fase offensiva. Non si possono fare 38 partite al massimo, ma dobbiamo alzare il livello».

Verso Ravenna e oltre.

«Domenica ci aspetta un big match. Il Ravenna è forte, e poi c’è l’Ascoli che non molla. Conosco bene mister Tomei, l’ho avuto a Picerno: è un tecnico di grande qualità e si vede l’impronta che ha dato alla squadra. Ho visto tante loro partite, giocano bene. Ma noi dobbiamo guardare a noi stessi, lavorare e non perdere energie nell’osservare gli altri. Sappiamo che abbiamo contro due squadre forti, quindi dobbiamo restare al passo».

Il sogno del gol.

«Mi piacerebbe tornare al gol quest’anno. È il sogno di tutti, attaccanti e difensori. Ricordo come fosse ieri l’emozione di segnare. So che è una delle tante cose su cui devo migliorare. Ho avuto delle occasioni nelle prime partite e non le ho sfruttate. Vuol dire che c’è da lavorare anche lì. Spero che arrivi presto». Magari domenica a Ravenna…