Il Punto – Il Livorno che non ti aspetti

C’era tanta preoccupazione in casa labronica per l’arrivo degli abruzzesi guidati da Zeman, alla luce delle non proprio esaltanti prestazioni degli amaranto nell’ultimo periodo con ben tre sconfitte su quattro gare di contro invece i bianco-azzurri, vera macchina da goal avevano incamerato cinque sonanti vittorie di seguito segnando una caterva di reti e subendone solamente una; il Livorno che ancora una volta scendeva in campo incerottato aggiungeva alle croniche assenze di Knezevic e Pieri quella di Genevier per squalifica e tegola dell’ultimo momento, pure Dionisi dava forfait per un dolore al ginocchio.

Pertanto Novellino ricorre ai giovani, Remedi, Bigazzi, Filkor nella zona nevralgica con Luci a fare il regista basso, supportati dal movimento di Schiattarella e col solo Paulinho terminale offensivo, la difesa davanti a Bardi e quella solita con Salviato, Bernardini, Perticone ed il rientrante Lambrughi.

Calcio d’avvio per gli adriatici che alla battuta schierano ben otto uomini sulla linea del mezzo campo e solo i due centrali appena venti metri dietro, sicuramente un modo inusuale di schierarsi anche se poi subito dopo si ricompongono col modulo zemaniano per eccellenza il 4-3-3 ma si vede subito che i labronici sono in palla, Bigazzi (grande gara la sua oggi) corre come una locomotiva sul out di sinistra sia in copertura che in fase offensiva impedendo così subito da quella parte le solite sovrapposizioni della compagine abruzzese, altrettanto fa Schiattarella sulla corsia opposta, Remedi, Filkor e Luci aggrediscono in pressing alto i portatori di palla abruzzesi, la squadra di Zeman perde le sue solite logiche giocate che di solito sono innescate da Verratti che non riesce più a ragionare nè a lanciare i vari Maniero, Insigne e Sansovini, il solo Cascione crea qualche pericolo. Ma oggi il Livorno c’è corre, pressa, attacca continuamente con grinta e lucidità sorprendendo così il Pescara e va meritatamente al pareggio e poi al vantaggio con Paulinho che prima su perfetto calcio piazzato e poi con una stupenda palombella supera Pinsoglio. Nella ripresa c’è poi il terzo goal del appena entrato Barone e poi è un susseguirsi di occasioni per incrementare il punteggio da parte amaranto col Pescara che disperatamente cerca il goal scoprendosi e lasciando vere e proprie autostrade nelle quali schizzano i bolidi labronici.

Una vittoria confortante e concreta che rilancia la squadra in modo perentorio anche alla luce dell’impiego di tutti i giovani di cui Novellino dispone facendo la felicità del Presidente che oggi sprizzava gioia in modo totale. Adesso la riprova domenica sul sempre ostico terreno dei padovani di Cittadella, campo che il Livorno ha sempre sofferto, ma chissà che dopo quello cui abbiamo assistito oggi Monzon non abbia trovato la panacea giusta?

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