Pisa, ecco perché sciopera la Curva Nord

“Come Curva Nord, vogliamo comunicare la nostra decisione di non entrare allo stadio per la partita di domani, sabato, con la Cremonese. Questo vuole essere un segnale forte per una situazione generale che è andata peggiorando nelle ultime settimane e giorni ma che ha radici antiche, come abbiamo già sottolineato nei due precedenti interventi, il comunicato post Como e il volantino distribuito con il Brescia. Lo stadio è una vergogna, ma nessuno ci ha messo mano nonostante promesse e progetti. Non va più bene da nessun punto di vista, nemmeno per fare il tifo, e anche le coreografie, quelle che per anni hanno trascinato la squadra e accompagnato eventi importanti, sono diventate irrealizzabili. Nello specifico, al di là del discorso stadio in generale, l’accesso alla Curva è lo stesso da anni, tra i restringimenti alle grate del prefiltraggio, il numero di tornelli insufficienti, le continue problematiche perché il dispositivo non legge il cartaceo, legge il telefono “solo se”, non legge nulla in caso di pioggia eccetera eccetera. Poi viene giù anche mezza gradinata, con trasferimento di abbonati in tribuna, con posti disponibili ridotti ancor più drasticamente, con lo stucchevole rimpallo di responsabilità tra proprietari e proprietà. Come Curva Nord abbiamo recentemente ripetuto per l’ennesima volta le nostre richieste di chiarezza, dichiarazioni, interventi pubblici, insomma, qualcosa che potesse tranquillizzare la piazza e far tornare se non l’entusiasmo almeno la serenità. Come risposta abbiamo ottenuto proprio in questi giorni un vagone di multe salate (€ 166) che stanno arrivando mentre scriviamo e che si riferiscono ancora alla partita con il Como (e dunque saranno da mettere in conto i provvedimenti con il Brescia). Gente che pagherà in pratica due volte l’abbonamento (se non tre e diffida) perché nel caos creato dalla stretta ai controlli, sia con il Como che con il Brescia, è stata “sputata” dal tornello insieme ad un’altra persona. Provvedimenti che porteranno ancora più esasperazione verso i controlli stessi e anche, perché no, tensione tra tifosi, dato che si “stanga” chi entra regolarmente con il titolo di ingresso per colpa di chi non ce l’ha, o non riesce a entrare, o ha fretta perché la partita è iniziata o chissà cos’altro. In considerazione della situazione stadio, della situazione Curva a capienza ridotta, della situazione biglietti e quant’altro, la “politica” dell’accesso alla Nord è sempre stata di tolleranza, nel rispetto reciproco, senza che nessuno se ne approfittasse ma cercando di evitare tensioni, di non estremizzare le situazioni e di far vedere a tutti la partita. Possibilmente dall’inizio. Ma da quando si è verificato il problema in gradinata, magicamente l’aria è cambiata. Celerini, provocazioni, code infinite, caos e un crescendo di tensione. Chi ci rimette? Sempre gli stessi, i tifosi. Che sono gli unici a non avere colpe se la capienza è quella, se non si mette mano neppure al “settorino” della vecchia guardia, se viene giù mezza gradinata, se la società non dice più nulla e non fa nemmeno da “filtro” in queste situazioni. Tifosi mandati allo sbaraglio e per di più multati. Noi a questo “giochino” della carne da macello, del capro espiatorio, o simile, non ci stiamo più. Perché? Perché è da un po’ di tempo che andiamo allo stadio e situazioni come queste, stile “pentola a pressione”, le abbiamo già vissute e poi si sa già, noi, ma anche altri, come va a finire. Quindi, per questo sabato, che si annuncia simile agli altri, o peggio, abbiamo deciso di “non giocare” più e di rimanere fuori. Sottolineiamo che chi ha deciso di restare fuori potrebbe entrare tranquillamente, siamo tutti abbonati. Ma la misura è colma. Si devono trovare soluzioni immediate e sicuramente evitare quelle che penalizzano chi è già penalizzato da anni. Il segnale è forte perché avremmo voluto essere lì, al nostro posto, a lottare con la squadra, cui va, come sempre, il nostro sostegno. La invitiamo a dare tutto e anche di più proprio per chi non sarà presente.
Curva Nord”