Il triangolo rosso dell’ultimo chilometro è passato. La volata è lanciata e il primo scatto è dei viola, che in due giornate recuperano quattro punti al Milan e si posizionano a meno uno dal Diavolo. Ma il traguardo è ancora lontano e se i ragazzi di Montella vorranno compiere il miracolo dovranno continuare a vincere a partire da domenica prossima con la Sampdoria. Sì perché il calendario delle prossime tre giornate sorride e non poco ad Allegri e la tranquillità del tecnico ieri dopo il capitombolo di Torino: “La Fiorentina non fa paura” sta tutta in un’analisi attenta delle prossime avversarie. Il Milan ha nove punti potenziali a disposizione. Domenica a San Siro arriverà il Catania di Maran, appagato da una situazione di classifica che lo tiene lontano dai giochi europei e che al Meazza non avrà certo il coltello tra i denti. La settimana dopo a scendere a San Siro sarà il Toro di Ventura, che a quel punto non sarà matematicamente salvo, ma che viste le concorrenti dietro non sarà certo costretto a far risultato con il Milan. Certo è che questa partita sarà un po’ più complicata di quella con gli etnei. Ultimo match del trittico, il più semplice, la trasferta a Pescara contro i biancoazzurri, ormai con più di un piede in serie B. Solo un autentico suicidio di Balotelli e & potrebbe consentire di far punti agli abruzzesi. Fatte queste considerazioni, la Fiorentina per rispondere ai rossoneri dovrà solo vincere e per farlo occorrerà la voglia, la determinazione e la concentrazione dei match casalinghi contro Juventus e Inter. Occorrerà la perfezione. Un solo passo falso e il sogno Champions sarà infranto. Montella sa bene questo e al termine della rocambolesca vittoria contro il Torino non sarà stato sicuramente contento degli ultimi sessanta minuti della sua squadra. L’incontro era praticamente ai titoli di coda dopo la punizione del 3-0 di Ljajic. La Fiorentina domina in lungo e in largo poi il black out fatale. Errori marchiani in ogni parte del campo, Santana che imperversa come un folletto impazzito sulla fascia (assist per il primo gol di Barreto e rete del 3-2) e il golasso di Cerci del 3-3. Il nightmare del Franchi poteva avere anche un finale peggiore se Cerci non si fosse imbambolato in contropiede, gettando alle ortiche un pallone solo da servire al centro per Bianchi e compagnia soli soli davanti a Viviano. Poi il risveglio e il 4-3 di Romulo che riporta la Fiorentina in cielo e spedisce il Toro all’inferno. La serata di Torino e il -1 dal Milan sono le ciliegine sulla torta che spingono i viola a sognare la rincorsa Champions. Adesso viene il bello, domenica a Genova i gigliati si ritroveranno di fronte il tecnico che li spinse quasi fino al baratro la scorsa stagione: Delio Rossi. Non ci sarà scelta, se Montella e i suoi vogliono il terzo posto l’imperativo è vincere. Anche se il calendario non è dei più semplici. Dopo la Samp al Franchi c’è la Roma, concorrente diretto per l’Europa e dopo i gigliati andranno a scontrarsi con due squadre in piena lotta per la retrocessione. Il derby col Siena sarà complicatissimo, perché Iachini e i suoi a tre giornate dalla fine si giocheranno l’intera stagione. Invece se il Palermo arriverà al Franchi già senza speranze (i rosanero domenica avranno l’Inter, poi la Juventus e l’Udinese), quella gara sarebbe molto più semplice. Poi il finale a Pescara e quel 19 maggio chissà come sarà la classifica. Per ora la Fiorentina deve avere un solo pensiero in testa: vincere, sempre.