Rubrica: “Le Granatine si rccontano”. Intervista a Aurora Viterbo

-Quando ti sei avvicinata al calcio, hai capito subito di voler essere portiere ? 

“Ho iniziato a giocare a calcio a 9 anni, al primo allenamento mi sono messa in porta senza pensarci troppo. Me la cavavo e il Mister mi ha suggerito di rimanere in quel ruolo e così è stato. La mia prima squadra è stata la Sorgenti a Livorno, la mia città. È nato poi il Livorno Calcio, mi sono spostata lì per tre anni. Dopo sono stata al Florentia e oggi sono felicemente qui a Pontedera. 

Nel corso degli anni ci sono stati momenti in cui percepivo l’emozione di fare goal maggiore rispetto a pararne uno, ma sono state brevissime parentesi. Non ho mai pensato di cambiare ruolo, mi sento un portiere al 100%.”

Esordire a soli 17 anni in Serie B è un traguardo importante. Come hai vissuto questa esperienza?

“Appena una settimana dopo essere arrivata a Pontedera, quando ancora non ricordavo i nomi di tutte le mie nuove compagne di squadra, ho giocato la prima partita in questa categoria. È stato tosta, ma l’ho presa nella maniera giusta: ero lì per giocare e mettermi alla prova, e così ho fatto. È un privilegio potermi trovare a tu per tu con le grandi professioniste della Serie B, sto imparando moltissimo, a livello tecnico e d’impostazione mentale.

L’emozione c’è sempre prima di ogni gara, ma una volta  scesa in campo l’ansia sparisce e lascia spazio alla concentrazione.”

Sei ancora molto giovane, ma hai già delle idee sul tuo futuro calcistico?

“Mi piacerebbe vivere di calcio…che sogno la Serie A. Vorrei fare anche un’esperienza all’estero, in Europa o negli Stati Uniti. Spero di raggiungere questi sogni, io mi impegnerò al massimo per realizzarli.”

Intervista realizzata da Valentina Ulivieri

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