Comunicato
ufficiale
–
Presidente
dell’US
Città
di
Pontedera,
Simone
Millozzi:
“Campionato
falsato,
valori
calpestati:
il
Pontedera
non
ci
sta”
La
probabile
esclusione
del
Rimini
Calcio
dal
campionato
di
Serie
C
rappresenta
una
ferita
profonda
per
tutto
il
movimento
calcistico
italiano,
non
solo
per
la
società
direttamente
coinvolta.
È
l’ennesimo
episodio
che
mette
a
nudo
fragilità
sistemiche,
mancanza
di
controlli
efficaci
e
una
gestione
complessiva
che
continua
a
penalizzare,
paradossalmente,
proprio
le
realtà
che
rispettano
le
regole,
i
bilanci
e
i
valori
etici
dello
sport.
È
l’ennesima
dimostrazione
di
un
sistema
che
continua
a
non
funzionare.
Un
sistema
che
permette
a
società
prive
dei
requisiti
minimi
di
sostenibilità
di
iniziare
una
stagione
professionistica,
salvo
poi
crollare
a
campionato
in
corso,
trascinando
con
sé
atleti,
tifosi
e
la
credibilità
della
competizione.
Come
Presidente
dell’US
Città
di
Pontedera
non
posso
tacere
la
profonda
indignazione
che
questa
vicenda
genera.
Da
anni
portiamo
avanti
un
modello
fatto
di
responsabilità,
equilibrio
economico
e
attenzione
maniacale
alla
sostenibilità,
nella
consapevolezza
che
il
calcio
professionistico
debba
basarsi
prima
di
tutto
sulla
solidità
e
sulla
correttezza.
Vedere
che
tutto
questo
viene
messo
in
ombra
da
vicende
che
si
ripetono
con
inquietante
regolarità
è
frustrante,
scoraggiante,
e
profondamente
ingiusto
nei
confronti
di
chi
lavora
ogni
giorno
con
trasparenza.
Le
società
che
operano
con
serietà,
rispettando
bilanci,
obblighi
e
parametri,
si
trovano
puntualmente
penalizzate
da
controlli
che
si
rivelano
tardivi,
inefficaci
e,
troppo
spesso,
formali.
È
inaccettabile.
È
una
ferita
diretta
ai
club
virtuosi
e
un
danno
evidente
per
l’intero
movimento.
Esprimo
solidarietà
ai
giocatori
del
Rimini,
costretti
a
mesi
di
mancati
stipendi
e
a
un
epilogo
umiliante
che
non
avrebbero
mai
dovuto
subire.
Ma
ciò
non
può
oscurare
la
realtà:
il
campionato
risulta
compromesso.
Quando
le
verifiche
economiche
e
i
controlli
sulla
solidità
societaria
non
vengono
applicati
con
rigore
all’inizio
della
stagione,
quando
i
segnali
d’allarme
vengono
ignorati
o
minimizzati,
le
conseguenze
ricadono
su
tutti.
Sulle
classifiche.
Sulle
programmazioni
tecniche.
Sull’investimento
dei
club
virtuosi.
Sulla
credibilità
stessa
della
competizione.
Oggi,
questa
mancanza
di
vigilanza
porterà
con
tutta
probabilità
alla
riscrittura
della
classifica,
con
conseguenze
pesanti
e
dirette
anche
sul
nostro
club.
Il
lavoro
dei
nostri
tesserati,
i
risultati
conquistati
sul
campo
e
le
strategie
sportive
costruite
con
rigore
vengono
distorti
da
eventi
che
nulla
hanno
a
che
fare
con
il
merito
sportivo.
Non
si
può
chiedere
serietà
ai
club
se
la
stessa
serietà
non
viene
garantita
dagli
organi
deputati
al
controllo.
È
giunto
il
momento
di
dirlo
con
chiarezza:
servono
regole
applicate
con
fermezza,
controlli
veri
e
un’assunzione
di
responsabilità
da
parte
di
chi
ha
il
compito
di
garantire
la
regolarità
delle
competizioni.
Non
è
più
accettabile
che
la
trasparenza
e
il
rispetto
delle
norme
diventino
un
fardello
per
chi
li
applica,
mentre
l’improvvisazione
continui
a
essere
tollerata
fino
a
produrre
danni
irreparabili.
L’US
Città
di
Pontedera
pretende
—
non
semplicemente
auspica
—
che
questa
vicenda
segni
una
svolta.
Non
c’è
più
spazio
per
la
superficialità
né
per
l’indulgenza
verso
comportamenti
che
mettono
a
rischio
la
credibilità
del
sistema.
Chiediamo,
come
società
che
opera
ogni
giorno
con
rigore
e
trasparenza,
che
si
apra
una
riflessione
vera,
non
di
facciata.
Che
si
ripristini
un
principio
basilare:
un
campionato
professionistico
deve
poggiare
su
basi
solide,
non
su
speranze
o
su
equilibri
instabili.
La
dignità
dei
calciatori,
il
lavoro
degli
staff,
gli
sforzi
economici
delle
società
e
la
passione
dei
tifosi
meritano
rispetto.
E
questo
rispetto
nasce
da
regole
chiare
e
da
controlli
applicati
con
fermezza.
Con
amarezza,
indignazione
e
ferma
determinazione,
Simone
Millozzi
Presidente
dell’US
Città
di
Pontedera
