Il punto della situazione della presidente Anna Durio

«Innanzitutto, nel tredicesimo anniversario della sua scomparsa, voglio ricordare il mitico presidente Paolo De Luca, un grande presidente per il Siena, è giusto ricordarlo».
Mancato pagamento degli stipendi di gennaio e febbraio: rispetto allo scorso 17 marzo, ci sono nuove comunicazioni da parte della società? Aldilà dei due punti di penalizzazione, la piazza ha interpretato questa situazione come un brutto segnale per il futuro.
«Come ho già detto purtroppo è stato un incidente di percorso, dovuto anche alla situazione che sta vivendo il paese e che sta vivendo il mondo in generale. Questo pero’ non mi impedirà sicuramente di mantenere gli impegni presi, mi sento di rassicurare la piazza: stiamo lavorando come sempre per il bene e per la continuità della società, tra pochi giorni faremo il cda».
Come sta vivendo la società questa fase di stallo generale del calcio? Si aspetta un aiuto da parte delle istituzioni calcistiche considerando che la serie C inevitabilmente potrebbe essere la categoria più penalizzata? A tal proposito, saranno fatte richieste specifiche nell’assemblea di lega del 3 aprile?
«Intanto la società sta mandando avanti il suo lavoro aziendale quotidiano, per quanto possibile con lo smart working. Con tutti gli altri presidenti della serie C siamo in contatto costante e lo stesso dicasi per le istituzioni calcistiche, con l’obiettivo di risolvere questa situazione difficile per tutti, cercando di non creare danni irreparabili per tutti. Sicuramente la serie C è la lega più a rischio, stiamo facendo fronte comune perchè le decisioni non spettano a noi ma non possiamo trovarci in balia di situazioni che si potrebbero creare. Prima pensiamo alla stabilità sanitaria, del paese e delle aziende, poi pensiamo alla stabilità del calcio e della serie C: stiamo sì parlando di uno sport, ma crea un indotto con molti posti di lavoro, non dobbiamo certo abbandonarlo».
Si parla della possibilità concreta che la stagione sia terminata, oppure che si giochi nei mesi estivi, con un’ulteriore incognita legata alla disputa dei playoff e dei playout. Cosa ne pensa?
«A livello umano non saprei sinceramente come ripartire, con la pandemia in atto e con molte persone che hanno perso e che stanno perdendo la vita. Ci adegueremo alle decisioni che prenderanno le autorità preposte».
Le istituzioni del calcio parlano di una possibile riduzione delle squadre in serie C, ricreando il semi-professionismo anche per alleggerire i costi. Crede che sia una manovra fattibile a stretto giro di posta?
«La priorità ora deve essere quella di superare l’emergenza sanitaria, potrebbe essere comunque l’occasione per ripartire con il piede giusto e le riforme di cui si parla da tempo, potrebbe essere l’occasione per ripartire più sani e più forti di prima».
Tornando a parlare della società, questa difficile situazione economica del paese, potrà avere ricadute sulla gestione presente e futura del Siena?
«Sicuramente ci saranno delle ripercussioni su tutte le aziende, calcistiche e non. Questa pandemia cambierà radicalmente il sistema, si creeranno delle dinamiche diverse in tutte le società, ci saranno da fare dei sacrifici, dovremmo farli tutti, rinunciando a qualcosa».
Ha parlato con i giocatori ed i tecnici? Tra le varie opzioni in campo per quanto riguardi gli stipendi, si parla anche della possibilità della cassa integrazione in questa fase.
«Purtroppo siamo lontani fisicamente, ma siamo in contatto grazie alla tecnologia. Dobbiamo trovare una soluzione globale nel rispetto di tutti i ruoli e di tutte le persone, non credo sia possibile pensare di uscirne indenni e senza sacrifici».
Quale messaggio si sente di mandare ai tifosi? Anna Durio rimarrà alla guida del Siena?
«Intanto voglio rassicurare i tifosi sulla continuità della Robur. Come ho sempre detto siamo disponibili ad accogliere eventuali e reali interessi nei confronti della società, fermo restando che le priorità sono il bene e la continuità della Robur».
Il suo messaggio finale
«Saluto tutti i senesi, tutti i tifosi. Faccio un plauso a tutte le forze dell’ordine ed in particolare ai medici e agli infermieri, che in questa emergenza si stanno prodigando mettendo a rischio la loro salute e anche quella dei loro cari».

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