Il resoconto di Marco Franchi, sulla situazione della scuola calcio Granata

Lo staff tecnico della Scuola Calcio U.S. Città di Pontedera, come molti sanno, si è ulteriormente specializzato a livello professionale in questo nuovo anno calcistico e i risultati si sono visti. Marco Franchi, allenatore di grande esperienza, è stato fortemente voluto dal DS della scuola calcio Marco Saviozzi. Qui di seguito il tecnico si è raccontato e ha descritto i suoi primi mesi a Pontedera.

“A seguito della chiamata dell’amico Marco Saviozzi del luglio scorso, ho avuto l’incarico di lavorare per il Pontedera nel gruppo dei ragazzi 2006–2007–2008. Con Marco avevo lavorato qualche anno fa quando, assieme, eravamo al TAU Calcio di Altopascio. Da lì è nata una stima reciproca per il modo in cui entrambi concepiamo il lavoro nei settori giovanili, ossia la ricerca dei risultati che passa rigorosamente dal miglioramento dei singoli ragazzi a noi affidati. L’incarico iniziale che mi era stato assegnato era quello di collaborare con i rispettivi Mister e di mettere a loro disposizione la mia esperienza maturata nei tanti anni trascorsi con settori giovanili importanti come la Lucchese (20 anni), Pisa (2 anni), Castelnuovo in C2 (1 anno), poi TAU calcio (7 anni) e Margine Coperta (2 anni). Dopo un paio di mesi di lavoro il Direttore Saviozzi ha voluto che mi prendessi la “responsabilità tecnica” delle tre squadre 2006-2007-2008. Questo, oltre a darmi maggiori stimoli professionali mi permette di proporre il lavoro nei singoli allenamenti, rispettando una logica didattica. Esercitazioni tecniche giuste per le varie categorie e soprattutto una progressione didattica logica nelle tre diverse fasce d’età. Nello specifico ho il compito di preparare preventivamene i micro-cicli mensili per ognuna delle tre categorie. I micro-cicli che propongo riguardano la “fase analitica” e la “fase tecnica-situazionale” mentre la “fase tattica cognitiva” è demandata solo ed esclusivamente ai rispettivi Mister”.

“Lavorare nell’impianto “Marconcini” è un lusso. I bei campi in sintetico di ultima generazione ci permettono di mettere in pratica tutti i nostri progetti, ci fanno lavorare sempre e con la giusta intensità per tutta la stagione e questo davvero può fare la differenza rispetto a chi lavora nei campi in erba/terra. Per formare i giocatori, come sempre abbiamo detto, ci vogliono le strutture come queste e ovviamente la sapienza di bravi istruttori ma, in mancanza anche di uno solo di questi fattori, è difficile arrivare allo scopo. Per questo le strutture attrezzate fanno la differenza nella “costruzione” di un calciatore. Alla data odierna, essendo quasi a metà della stagione, ci possiamo ritenere soddisfatti per i progressi conseguiti. I gruppi lavorano con costante applicazione. I miglioramenti li monitoriamo con una serie di test tecnici che, oltre a darci questi importanti dati, forniscono ai ragazzi la consapevolezza tangibile del frutto del loro lavoro”.

 

 

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