Il Poggibonsi cerca il riscatto in casa contro l’ostica Alessandria

Dopo due sconfitte esterne in pochi giorni, e l’occasione mancata di entrare nei play off, il Poggibonsi torna a giocare in casa, dove ha vinto tutte le partite giocate nel 2012. Allo “Stefano Lotti” arriva l’Alessandria, per una partita non facile ma da vincere quasi obbligatoriamente per i giallorossi se vogliono tenere accese le speranze di agguantare il sesto posto.

I piemontesi hanno 42 punti: sono nella fascia di classifica, abbastanza affollata, a ridosso della sesta posizione. Arrivano da quattro risultati utili consecutivi, prima due pareggi e poi due vittorie.

L’Alessandria in trasferta si è spesso rivelata un’avversaria ostica, come dimostrano le statistiche: quattro vittorie e sette pareggi, oltre a quattro sconfitte. I numeri del Poggibonsi in casa, tutti successi nel girone di ritorno e solo due gol incassati nella prima gara, sono stratosferici, ma è indubbio anche che si tratti di una fase particolare per i giallorossi, se nel dopo gara a Rimini mister Fraschetti ha parlato della peggior partita dell’anno disputata dalla sua squadra. Gli eventi extracalcistici delle ultime settimane, per quanto si cerchi di evitarne le ripercussioni sulla squadra,

Per la partita di domenica mancherà Settembrini, ancora squalificato, ma dovrebbe poter essere a disposizione Giunchi, la cui assenza per infortunio si è fatta sentire. Dopo aver scontato un turno di stop disciplinare, tornano a disposizione anche Dierna ed El Kamch.

Allo “Stefano Lotti” arbitrerà Francesco Castrignanò della sezione Roma 2, coadiuvato da Giuseppe Di Guglielmo di Ariano Irpino e Giuseppe Raparelli di Albano Laziale.

Da ricordare il cambio d’orario: da questa domenica si gioca alle ore 15 e non più alle 14.30.

All’andata il Poggibonsi perse per tre a uno (tripletta di Degano, autore del terzo gol mercoledì a Rimini) una gara caratterizzata dalle polemiche per il rigore concesso all’Alessandria per il due a uno pochi minuti dopo il pareggio di Pera: il tocco di braccio di Romanelli era del tutto involontario.