Conferenza Mister Bucchi Arezzo-VisPesaro

RIGUTINO – Alla vigilia della sfida contro la Vis Pesaro, mister Cristian Bucchi ha analizzato il momento dell’Arezzo, reduce da un avvio di stagione positivo e da un primato solitario in classifica dopo due giornate. “Arriviamo bene a questa partita – ha detto Bucchi – perché abbiamo fatto un buon inizio sotto tutti i punti di vista. La proprietà, il club e il direttore hanno lavorato in modo eccellente, e anche noi come squadra abbiamo fatto il nostro, già dal ritiro. Le prime gare ci hanno regalato soddisfazioni sia nei risultati che nelle prestazioni. Siamo contenti, ma consapevoli che il percorso è lungo e che c’è ancora tanto da migliorare”. Il tecnico è tornato anche sulla partita dei playoff della scorsa stagione, persa contro la Vis Pesaro, ma vissuta come un punto di svolta. “Quella sera non è finito nulla, è iniziato tutto. Il risultato è stato amaro, ma il ricongiungimento con i nostri tifosi è stato dolce. Da lì è partita la nuova stagione, la voglia di ripartire”. Sulla sfida con Stellone, Bucchi ha voluto spostare l’attenzione dal duello tra allenatori al valore delle squadre. “Fino ad oggi è stato più bravo lui, quindi complimenti. Ma non credo sia una sfida tra tecnici. È una gara difficile tra due squadre forti. La Vis ha mantenuto l’ossatura della scorsa stagione, è solida, quadrata, ostica. Noi invece cerchiamo di migliorarci rispetto all’anno scorso, e almeno in queste prime uscite abbiamo mostrato buone cose”.


“Tutti saranno determinanti. Serve maturità per leggere le partite”

Bucchi ha parlato anche della gestione del gruppo e della crescita tattica della squadra. “Sia Gigli che Arena hanno fatto molto bene. Abbiamo quattro difensori centrali forti, e lasciare fuori qualcuno è sempre difficile. Ma fa parte del mio mestiere. I ragazzi lo sanno, magari qualche volta mi manderanno a quel paese, ma l’importante è che quando vengono chiamati in causa rispondano presente, come stanno facendo. Lo spazio arriverà per tutti, e saranno tutti non solo importanti, ma imprescindibili”. Il tecnico ha poi sottolineato l’importanza della maturità tattica e della capacità di adattarsi alle diverse situazioni di gioco. “A Pontedera mi è piaciuto l’adattamento alla partita. Non si tratta di snaturarsi, ma di capire il contesto e portare la gara sul nostro terreno. Ogni avversario propone qualcosa di diverso: chi pressa a uomo, chi aspetta in zona, chi aggredisce, chi spezzetta il gioco. Serve consapevolezza, e questa arriva solo con le partite. È normale che alla prima giornata non si veda tutto, ma col tempo dobbiamo imparare a leggere le difficoltà in modo rapido”.


“Siamo sereni, ma con grande entusiasmo. Umiltà e lavoro, sempre”

A chi gli ha chiesto un commento sul primato in classifica, Bucchi ha risposto con equilibrio. “È presto, ma è chiaro che siamo contenti. Vincere la prima era il nostro obiettivo, vincere la seconda fuori casa ha dato continuità. Siamo sereni, ma abbiamo grande entusiasmo, che respiriamo anche grazie ai nostri tifosi: erano in tantissimi a Pontedera, e questo ci dà forza”. Il mister ha ribadito l’importanza di affrontare ogni gara con la giusta mentalità. “Ogni partita ha un livello di difficoltà altissimo. Se pensiamo di essere bravi, è lì che iniziano i problemi. Dobbiamo pensare di dover fare tanta fatica contro tutti. Ai ragazzi dico sempre: umiltà, testa bassa, si lavora e si pedala”.


Ballottaggi e profondità della rosa: “Abbiamo titolari, non alternative”

Bucchi ha poi parlato della profondità della rosa e dei ballottaggi in corso. “Lo scorso anno avevamo esterni puri come Tavernelli e Pattarello, e basta. Oggi abbiamo titolari in ogni ruolo, non semplici alternative. Il livello di competitività si è alzato, così come quello delle scelte. Tito è arrivato già pronto, ha giocato partite ufficiali. Lo stesso vale per Arena, Da Col, Iaccarino, Varela. Siamo tutti allineati: ora la faccenda si fa seria”.


Calci piazzati e centrocampisti: “Risorse decisive per sbloccare le partite”

Infine, Bucchi ha evidenziato l’importanza dei calci piazzati e del contributo offensivo dei centrocampisti. “I calci piazzati saranno decisivi, non solo domani. L’Entella lo scorso anno li ha sfruttati come principale risorsa. A Pontedera siamo stati bravi a colpire in un momento in cui serviva dare un segnale. Cianci è una torre, Ravasio è alto e strutturato, Mario è più dinamico e attacca la profondità. Abbiamo soluzioni diverse. I centrocampisti devono diventare una risorsa offensiva. Chierico e Mawuli hanno segnato. Sono giocatori che sanno inserirsi, arrivare al tiro, creare imprevedibilità. Se siamo bravi a trovare i tempi e gli spazi, diventano un problema per gli avversari. Era un nostro obiettivo e lo stiamo perseguendo”.