Mister Bucchi: “Serve umiltà, intensità e spirito di squadra. Solo così possiamo crescere”

RIGUTINO – Alla vigilia del prossimo impegno casalingo, Mister Cristian Bucchi ha fatto il punto sulla condizione della squadra, sul calendario fitto e sull’approccio mentale che l’Arezzo dovrà mantenere per proseguire il suo percorso positivo. “La squadra sta bene. In queste settimane corte, più che sull’allenamento, abbiamo lavorato sul recupero. Dopo la trasferta di Alessandria, abbiamo gestito al meglio il rientro e lunedì ci siamo dedicati a una giornata di scarico. Da martedì abbiamo iniziato a preparare la partita, consapevoli che questo ritmo serrato sarà la normalità per tutta la stagione. È una difficoltà comune a tutte le squadre, e noi dobbiamo abituarci. L’adattamento sarà fondamentale. Fisicamente stiamo bene. Le vittorie aiutano a ricaricare le energie, sia fisiche che mentali. E spero che questo accada anche grazie ai nostri tifosi. Ad Alessandria erano pochi, ma si sono fatti sentire. Nel nostro stadio sono convinto che ci sarà una bellissima cornice di pubblico, e speriamo di regalare un’altra serata speciale a questa città”.

Parlando degli avversari, Bucchi ha mostrato grande rispetto per la squadra che affronterà:

“Ci aspetta una partita complicata, diversa dalle ultime. Loro sono una squadra quadrata, con un buon mix tra giovani e giocatori esperti. In difesa hanno elementi di spessore e davanti gente navigata come che conosce bene la categoria. Hanno un’ottima idea di gioco, merito anche dell’allenatore. Dovremo essere umili, consapevoli delle difficoltà, e pronti a battagliare su ogni pallone, ogni rimbalzo, ogni duello. Da lì nascono gli episodi, e noi dobbiamo essere bravi a portarli dalla nostra parte.

Infine, il mister ha parlato della gestione della rosa e del concetto di squadra: “Ogni settimana valuto tutti. La formazione che scelgo è sempre quella che ritengo migliore per la partita che ci aspetta. È inutile pensare già alla gara successiva, perché l’andamento delle partite cambia tutto. Abbiamo una rosa profonda, che ci permette di mantenere alto lo standard di prestazione. I titolari stanno facendo bene, ma chi entra dalla panchina spesso è decisivo. Ho letto le dichiarazioni di Ravasio, Mario ha capito perfettamente il valore della competitività interna: lo scorso anno era l’unico centravanti puro, quest’anno ha compreso che condividere le responsabilità è fondamentale. E questo ci permette di far rifiatare chi ne ha bisogno, senza perdere qualità. Il segreto è la disponibilità del gruppo. Nessuno può giocare 38 partite al 100%. Serve una rosa che sappia compensare le difficoltà, aiutarsi reciprocamente. Se capiamo questo, possiamo fare uno step in più e ragionare davvero come squadra”.

Chiudendo il suo intervento, Bucchi ha ribadito la sua filosofia di gioco, fatta di coraggio, intensità e ambizione: “La mia squadra deve essere forte, tosta, capace di adattarsi. Io voglio vincere sempre, anche rischiando qualcosa.  Allenatori come Spalletti e Guardiola, che hanno fatto calcio vero, lo dicono sempre: se vuoi proporre un calcio offensivo e positivo, devi accettare che qualcosa possa succedere. Ma quel rischio deve essere calcolato. Dobbiamo saper giocare anche tre contro tre a campo aperto. Può andare male, certo, ma dobbiamo essere pronti. Perché solo chi osa può crescere davvero”.