Conferenza stampa mister Bucchi

RIGUTINO – Alla vigilia della sfida tra Rimini e Arezzo, in programma questa sera alle 20:30 allo stadio “Romeo Neri”, mister Cristian Bucchi ha incontrato la stampa per fare il punto sulla condizione della squadra, analizzare l’avversario e commentare le ultime prestazioni. Ecco le sue dichiarazioni. “La squadra sta bene. Abbiamo vissuto una settimana positiva, anche se corta: abbiamo giocato sabato e torniamo già in campo, dopo tre partite in sette giorni. Speravamo di avere più tempo, ma questo campionato è affascinante e complicato anche per questo. Nonostante tutto, il gruppo ha lavorato bene”.

Parlando del Rimini, Bucchi ha sottolineato la forza mentale degli avversari: “Al di là dei punti, il Rimini ha offerto prestazioni importanti. È una squadra che, pur vivendo difficoltà esterne, si è compattata. L’unione del gruppo e l’entusiasmo sono la loro forza. In campo danno tutto, giocano a viso aperto. Fuori la situazione è complicata, ma dentro il campo mostrano il contrario. Dalla negatività stanno traendo il massimo, sia in termini di prestazioni che di risultati. Sarà una partita dura, contro un avversario brillante e temibile”.

Il tecnico amaranto ha poi analizzato gli errori delle ultime gare: “Abbiamo lavorato molto sull’analisi delle partite. Alcuni gol subiti sono frutto di giocate straordinarie degli avversari, come il secondo gol della Next Gen o il primo della Pianese. Certo, ci sono stati anche errori individuali, spesso a inizio gara. Questo è un aspetto su cui dobbiamo intervenire, soprattutto a livello mentale. L’approccio non è mai stato sbagliato, ma l’errore del singolo ti costringe a rincorrere”.

Sul piano fisico, Bucchi ha rassicurato: “La squadra sta bene. È vero che c’è un po’ di stanchezza, ma è fisiologica: siamo all’inizio della stagione, il calendario è fitto e le partite ravvicinate. Anche mentalmente serve adattarsi. Il fatto che finiamo le gare in crescendo è un segnale positivo del lavoro svolto.”

Il tecnico ha parlato anche di Dezi, centrocampista ancora ai box: “È in fase di valutazione. Dopo un ottimo ritiro, ha avuto un fastidio al ginocchio. Abbiamo seguito un percorso conservativo, ma non ha dato i risultati sperati. Jacopo è un giocatore importante, porta carisma, entusiasmo ed energia. La sua assenza si fa sentire”.

Il tecnico amaranto ha poi parlato della filosofia di gioco che guida il suo Arezzo: “Nella nostra economia di gioco c’è sempre la volontà di cercare la vittoria, mantenendo equilibrio ma senza rinunciare all’ambizione. È il mio modo di intendere il calcio: preferisco vincere due partite e perderne una, piuttosto che pareggiarne tre. Lo scorso anno abbiamo vinto nove gare e ne abbiamo perse quattro o cinque. Quest’anno ne abbiamo già vinte sei e persa una. Credo che la distribuzione dei punti premi questo atteggiamento”.

Bucchi ha ribadito la sua avversione alle scorciatoie tattiche: “Non mi piace giocare a risparmio. Domenica scorsa non eravamo brillanti, è vero, e per qualche minuto abbiamo adottato un 5-3-2 per portare a casa il risultato. Ma è una scelta momentanea, non il mio stile. La mia squadra mi rispecchia: nel bene e nel male, giochiamo per vincere”.

Alla domanda su quanto senta “sua” questa squadra, Bucchi ha risposto con convinzione: “È una squadra forte, soprattutto nella testa. Sabato scorso eravamo sotto 1-0 per un nostro errore, ma la reazione è stata esemplare. Non ci spaventiamo, non ci abbattiamo. Sappiamo che il nostro gioco ci ripagherà. Anche quando perdiamo, come contro il Guidonia, preferisco una squadra che tira 30 volte in porta piuttosto che una che vince rubacchiando. La forza mentale di questo gruppo mi fa impazzire”.

Il tecnico ha sottolineato la serenità con cui i suoi affrontano le difficoltà: “A Piancastagnaio, sotto 2-0 all’intervallo, ho visto una squadra calma, consapevole di poter ribaltare tutto. Questo atteggiamento si allena, ma soprattutto si trasmette. Abbiamo vissuto tante montagne russe, ma ci siamo sempre ritrovati. E questo è fondamentale per il nostro percorso”.

Infine, Bucchi ha commentato l’inserimento dei nuovi arrivati: “Sta avvenendo esattamente come immaginavo. Cianci e Tito, ad esempio, arrivano da un’estate complicata alla Ternana. A livello di gruppo sono già integrati, ma sul piano tattico serve tempo. Non voglio forzare la mano mettendone quattro o cinque insieme. Uno o due sì, assolutamente. Sono giocatori che ci hanno già migliorato e saranno fondamentali da qui in avanti. Sono molto contento di tutti”.