Dal Canto: pensare ad una partita alla volta

Domani si gioca il recupero della quarta giornata. Al “Picchi” arriva la Juventus Under 23. Il tecnico amaranto Alessandro Dal Canto presenta così la partita di domani, la prima di una serie che vedrà gli amaranto in campo ogni tre giorni fino a metà Novembre: “Dopo due vittorie potrebbe sembrare che tutto sia positivo, ma noi continuiamo a navigare nelle nostre difficoltà. Quando si hanno tanti ragazzi in squadra, come noi, è normale che ci siano alti e bassi. Dobbiamo pensare ad una partita alla volta, concentrandoci sull’obiettivo più vicino e tenendo i piedi per terra”.
Sulla tattica: “Abbiamo dei calciatori impegnati in alcuni ruoli dove non erano abituati a giocare. Haoudi e Pallecchi, ad esempio, hanno sempre fatto una fase più avanzata. Non è facile per loro giocare in una zona così delicata come quella di centrocampo. A volte riusciamo a fare bene, a volte no. E’ chiaro che noi abbiamo bisogno di centrocampisti.”
La fase di attacco sembra essere migliorata: “In fase offensiva non ho mai avuto problemi. Abbiamo quattro giocatori di alto livello per la categoria come Marsura, Murilo, Mazzeo e Braken. Capisco che lo scorso anno ci siano stati problemi, ma la carriera di questi calciatori parla per loro. E’ ovvio che più gare giochiamo, più i calciatori prendono confidenza tra loro e migliora anche la fase realizzativa”.
Sui nuovi che sono a disposizione: “Bussaglia ha un problema fisico. Un paio dei nuovi potrebbero anche giocare dall’inizio ma devono comunque prendere il ritmo partita. In futuro, sicuramente, potranno darmi più scelta e più qualità”.
Sulle seconde squadre e sul passato juventino, sia come calciatore che da tecnico della Primavera. “L’unica in Italia ad avere una seconda squadra è la Juventus. Non capisco il perché di questa cosa, dovremmo fare come all’estero dove è naturale che quasi tutte le prima squadre abbiano una seconda in un’altra categoria. Io vengo da quel settore giovanile e spero domani di poter incontrare molte persone che lavorano ancora li. Da quando io facevo le giovanili alla Juve ora è cambiato tutto: dalle strutture, agli allenatori. Il ricordo però è sempre ottimo”.
E’ vero come dice Roberto Baggio che i giovani calciatori di oggi, pensano solo a farsi le foto sulle barche ed a guadagnare e non c’è più la voglia di lottare e di sacrificarsi? “Sì, sono d’accordo con il mio amico Baggio che saluto, per colpa di noi genitori, i ragazzi riescono meno a risolversi i problemi da soli. Noi non siamo nati nell’era dei social, ma è vero che ora molti hanno la smania di far sapere agli altri cosa fanno. Io non la penso così e non mi preoccupo degli altri. Sono anti-social.
La Juventus Under 23: “E’ una squadra forte. Loro hanno giovani selezionati e scelti con cura ed insieme ci sono giocatori affermati come Rafia, Alcibiade e Brighenti. Sono sicuro che, se non avranno altri problemi legati alla pandemia, lotteranno fino alla fine per la promozione”. (p.nacarlo)

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