Calcio a 5: a Firenze l’unico impianto destinato concesso ad altri sport

A Firenze c’è un solo impianto che ha come destinazione il Calcio a 5. Sì uno solo in tutta la città: il “Borsieri” in Via Bassi.

In tutti gli altri impianti di Firenze infatti, dove si può giocare a Futsal, esso convive da ospite con il basket, la pallavolo o anche con il calcio a 11.
L’assegnazione della gestione dell’impianto per i prossimi 10 anni è stata messa in gara dal Comune di Firenze, con un bando pubblico atteso dalla Midland GS da ben 7 anni.

Dopo aver chiesto infinite volte alle nostre istituzioni – spiega il Presidente Luca Marèuna casa, l’assessorato comunale allo sport e ai vertici della FIGC, ci hanno sempre ripetuto che non c’erano disponibili (e neanche idonei), ma che solo il Borsieri prima o poi sarebbe andato a bando”.

In questi anni la Midland è diventata una delle società più grandi della Toscana, con la scuola Calcio a 5 più grande ed il settore giovanile più grande. Si tratta, oltre alla prima squadra, di oltre 220 bambini e oltre 70 ragazzi, di 22 gruppi squadra. Insomma, anche in termini assoluti, sono numeri importanti.
La Midland GS è la prima scuola Calcio a 5 Elité della storia in Toscana.

Tutti questi traguardi – prosegue Marè – li abbiamo raggiunti senza un impianto, gestendo otto sedi di scuola calcio a 5 in strutture a pagamento, comunali o private, facendo allenare i ragazzi in palestre scolastiche non omologate né omologabili per la nostra disciplina, talvolta anche di dimensioni non idonee. Sono inimmaginabili le difficoltà che dobbiamo sostenere per tenere tutto in piedi e per offrire la qualità di insegnamento che dal primo giorno ci siamo prefissati ad offrire, anche solo per gestire più di 20 istruttori validi. Tutto ciò risulta un’impresa titanica”.

Finalmente arriva il giorno fatidico, esce il bando – racconta Marè – noi siamo pronti, siamo motivati e sappiamo bene che sarà una gara difficile e dura. Leggiamo il disciplinare di gara e siamo ben felici di leggere che è destinato al calcio a 5. Evviva! Anche se qualcosa risulta subito un po’ strano: i valori dei punteggi specifici assegnati al calcio a 5 non sono molto “coerenti” con il criterio di assegnazione, che sarebbe “la garanzia di miglior e maggior utilizzo della struttura”. Sono infatti assegnati pochissimi punti per la quantità di tesserati (1/2) e tantissimi per le vittorie (fino a 14!). Questa discrepanza allora incomprensibile passò poi in secondo piano vista la mole di lavoro da fare per preparare tutta la documentazione necessaria per le tre fasi, amministrativa, tecnica ed economica.”
Ben 45 giorni di lavoro, per lo studio di commercialisti che preparò la documentazione amministrativa e per i dirigenti Midland per preparare un’offerta tecnica all’altezza.
Di tutti i concorrenti previsti ne rimasero solo due.

“Rimanemmo noi e la società di calcio a 11 che si trova lì accanto – prosegue il Presidente della Midland – che per poter partecipare creò un RTI (raggruppamento temporaneo d’impresa) con una società di calcio a 5 femminile di Scandicci (senza la quale non avrebbe avuto chance) e un ente di promozione. Un terzetto anomalo, che può far pensare a tante cose. Ma va bene così, pensammo, che vinca il migliore. Il migliore, secondo le 30 pagine del disciplinare di gara, sarà chi raccoglierà più punti, tra l’offerta tecnica e quella economica. L’offerta tecnica richiede (cito testualmente) attività legata al calcio a 5, declinata in maschile e femminile, per giovani e per anziani, attività per disabili e attività gratuite.
Il bando segue il suo iter e si scoprono i lavori per l’offerta tecnica.
Il nostro lavoro in merito è notevole, infatti avevamo proposto:
8 accordi, tra cui abbiamo vari progetti anche di livello nazionale due anche con enti di promozione, con società di calcio tra le più importanti del territorio, con la più importante associazione che si occupa di sport per disabili ed altre realtà sportive.
Ben 17 progetti, per giovani, per anziani, per disabili (tra cui ipovedenti e calcio in carrozzina), per amatori, corsi di varia natura, (tecnici, formativi, per la salute ecc) tutto declinato al maschile e al femminile, chiaramente tutto gestito ed effettuato da personale altamente qualificato.
Ogni progetto ha le credenziali necessarie per la sua realizzazione, non promesse, ma fatti, poiché ogni evento è già esistente e avrebbe usato la struttura come sede (unica o nuova).
Coerentemente come da richiesta tutto basato sempre sul Calcio A 5.
L’altra offerta è composta da:
5 accordi, di cui 2 con due associazioni di volontariato, una con una squadra di calcio a 11, uno con un’associazione di arti marziali e uno con un associazione di ballo (ZERO con il calcio a 5).
4 progetti, in cui di calcio a 5 in alcuni non si parla neppure.
Già da questo quindi è palese che la capofila dell’RTI (la società di C11) non ha ne considerazione ne sufficienti conoscenze in materia Futsal.
Si arriva al giorno del verdetto, cioè all’apertura delle buste dell’offerta economica, in cui contestualmente si comunicano i punteggi dell’offerta tecnica e quindi il vincitore.
Le “anomalie” che vorrei segnalare in questo frangente sono però piuttosto significative.
Infatti invece del canonico mese, dopo solo dopo 3 giorni, vale a dire che per fare la valutazione più complessa di tutto il bando ci hanno messo praticamente solo 2 giorni (credo sia un record storico per la nostra amministrazione). La Presidente che per un anno e mezzo ha guidato con scrupolosa attenzione e professionalità tutte le riunioni, non c’è. Anche il RUP (responsabile unico del procedimento) non è presente. L’unico esperto in materia del gruppo (nonché presidente FIGC) non è nella commissione giudicante.
C’è così un nuovo presidente e solo due membri della commissione.
Come dicono in una nota trasmissione, crediamo siano tutte delle semplici coincidenze.
La procedura però dura questa volta solo 10 minuti, dopo che la norma delle altre riunioni era sempre stata tra l’ora e mezzo e le due ore. Ma questa volta no, non si spiega nulla, non si entra nel dettaglio di nessun documento. Giusto il tempo di leggere i punteggi e via di corsa (pensate che non ho nemmeno fatto in tempo ad accendere la telecamera!).
In questa “riunione in corsa” ci hanno detto che abbiamo perso.
Vince così un progetto dove la scuola calcio a 5 si fa solo all’aperto, dove nel palazzetto il calcio a 5 ha pochi spazi dedicati, ma viene anche utilizzato nei canonici orari di allenamento per il ballo, le arti marziali ed altro, a esclusione della scuola calcio a 5.
Un progetto dove c’è scritto che non hanno (e non hanno mai fatto) scuola calcio a 5, né settore giovanile e non lo faranno, dove non si parla di prima squadra ecc.
Un lavoro ove nei progetti la parola calcio a 5 è quasi inesistente, disciplina che si comprende subito ignota a chi ha redatto tali documenti.
La società di Calcio a 5 coinvolta nell’RTI relegata nel palazzetto ai soli spazi per gli allenamenti e le partite, con il compito di creare una ipotetica scuola calcio femminile.
Come se non bastasse la società di calcio in questione quindi adesso ha ben 3 strutture a disposizione, con un campo per il calcio a 11, rinnovato a primavera (costatato 500.000 euro) in Via Fedi, un impianto per il Calcio a 9 in Via Fedi (di fronte all’altro) e adesso anche questo impianto con un campo di Calcio a 7, due di Calcio a 5 e un palazzetto per il Calcio a 5, due ristoranti e innumerevoli altre cose facenti parte delle varie strutture.
Insomma 6 campi da gioco a disposizione per una scuola calcio con circa gli stessi della nostra.
Un facilissimo calcolo matematico ci fa capire subito che almeno 60-70% di questi spazi rimarrà inutilizzato o utilizzato impropriamente, come candidamente dichiarato.”

In questo mese oltre ad aver cercato ogni possibile soluzione, la Midland GS ha vagliato ogni possibilità, non ultima quella di un ricorso. Le carte sono già state vagliate da legali specializzati per valutare se e quali possano essere i margini di successo per un ricorso al Tar, ma la burocrazia potrebbe diventare proibitiva, con costi altissimi (iter da circa 40.000 euro) e con esiti lunghi, mai certi né tantomeno garantiti.

Per noi invece adesso – conclude il Presidente Luca Marè – il problema immediato che si pone è per le nostre 7 squadre (tra scuola calcio e giovanili) che si allenavano lì in questa stagione. Dove andranno a giocare?
Come faremo a ritrovare le 50 ore che ci servono per questi ragazzi?
La realtà è che siamo soli, da sempre, pionieri in prima linea ad affrontare problemi e questioni del nostro sport, non esiste una lega Futsal che ci tuteli o anche che solo ci affianchi, non ci sono “sindacati”, non ci sono “consorzi”, nulla, nessuno che ci metta la faccia, tutti solo spettatori (magari anche disinteressati), ma ormai è la nostra missione e non molleremo. L’unica cosa che possiamo fare adesso è cercare di capire i motivi di questa assegnazione, com’è possibile che sia avvenuta questa cosa. A noi infatti non sono state date spiegazioni, abbiamo fatto anche la richiesta di accesso agli atti dove non sono stati però riportati i criteri di valutazione. Quindi essendo un bando pubblico, per un impianto pubblico, dovremo avere tutte le dovute spiegazioni che necessitano che ogni nostro tesserato, ma anche ogni cittadino, ha il sacrosanto diritto di avere
”.