Oltre 700 piccoli tifosi azzurri sono pronti ad invadere il Carlo Castellani Computer Gross Arena. La giornata di domenica sarà di fatto l’Opening day della nuova stagione della Scuola del Tifo, il progetto portato avanti dall’Unione Clubs Azzurri con l’Empoli Football Club.

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Calciatori ma non solo perché la Scuola del Tifo è un progetto didattico a tutti gli effetti e prevede gli incontri con tutti gli attori che ruotano attorno al calcio, dalle forze dell’ordine, passando per i giornalisti, oltre che parlare diffusamente di disabilità e soprattutto di come lo sport possa essere un modo per vivere la normalità, “aprendo gli occhi” ai ragazzi su tante tematiche troppe volte date per scontato.
Cos’è la Scuola del Tifo
La Scuola del Tifo è un progetto didattico vero e proprio che vede tanti personaggi che gravitano attorno al mondo del calcio (i calciatori, ma anche giornalisti, arbitri, forze dell’ordine, medici) andare ad incontrare gli alunni e raccontare la loro esperienza maturata sul campo. Un progetto, come noto, forse unico nel suo genere, ormai divenuto a tutti gli effetti un punto fermo dell’attività didattica delle scuole di Empoli e dintorni, provando a trasmettere ai più piccoli i giusti valori di questo sport e ha lo scopo di istruire gli alunni e piccoli tifosi ad un tifo per e non contro. L’idea di creare una vera e propria Scuola del Tifo azzurro è nata con l’intenzione di valorizzare in maniera positiva, il ruolo sociale che rivestono le squadre di calcio e le loro tifoserie, stimolandone la coscienza e la responsabilità. La Scuola Del Tifo è, in ultima analisi, un’attività che permette l’aggregazione tramite il divertimento per iniziare un percorso con le bambine ed i bambini presenti. Gli obiettivi? Stimolare e promuovere l’attaccamento ai colori azzurri tra i giovanissimi, ma anche combattere e prevenire ogni forma di violenza sia negli stadi che fuori da essi, educare ai valori positivi dello sport, sviluppare attività tese alla concezione del tifo come occasione di socialità, divertimento e solidarietà e favorire il protagonismo di bambini ed adolescenti attraverso la partecipazione attiva, il senso di appartenenza e la responsabilizzazione.