La Nazione: “La Fiorentina non voleva giocare la partita contro la Juve”

Il mancato rinvio della partita Fiorentina-Juventus è stato al centro di un acceso dibattito: infatti, la sfida tra le due squadre è stata preceduta da una serie di polemiche e discussioni che hanno coinvolto anche il club viola, la Lega Serie A e l’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive.

Foto dal sito it.violachannel.tv per uso editoriale

Secondo quanto riportato da La Nazione in edicola oggi, il club viola aveva fatto tutto il possibile per cercare di ottenere il rinvio della partita già a partire da venerdì sera. La richiesta di posticipare l’incontro era stata avanzata sin dall’inizio dalla Curva Fiesole, con il sostegno – si legge – del direttore generale della Fiorentina, Joe Barone. Tuttavia, la richiesta è stata successivamente rinviata alla Prefettura e all’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive dalla Lega Serie A.

Nel corso del sabato, l’Osservatorio ha esaminato la situazione e ha concluso che dal punto di vista dell’ordine e della sicurezza non vi erano motivi sufficienti per giustificare il rinvio della partita. Inoltre, le risorse delle forze dell’ordine destinate a garantire la sicurezza durante l’incontro non sarebbero state sottratte alle attività di soccorso svolte in seguito all’alluvione che ha colpito la regione. Di conseguenza, la Lega Serie A ha stabilito che non vi fossero ragioni per rinviare Fiorentina-Juventus.

Tuttavia, secondo quanto riporta La Nazione, alla squadra di Commisso rimaneva soltanto la possibilità di non scendere in campo, cosa che avrebbe comportato la sconfitta a tavolino per 0-3 e una penalizzazione in classifica. Una decisione difficile da prendere, che avrebbe inflitto un duro colpo alla Fiorentina in termini di punti e posizione in classifica.