Proteste dei tifosi per le restrizioni con il Maccabi Haifa

Il clima intorno alla partita di Conference League tra la Fiorentina e il Maccabi Haifa è caldo a causa delle questioni geopolitiche che circondano il match. L’ATF (Associazione Tifosi Fiorentini) ha sollevato un polverone chiedendo la revoca dell’obbligo di ingresso entro le 18.15 imposto dal Ministero dell’Interno.

La decisione dell’Osservatorio Nazionale per le Manifestazioni Sportive di permettere lo svolgimento della partita con porte aperte ma con restrizioni severe comporta diversi obblighi per il pubblico. Tra queste, l’accesso allo stadio con zaini, borse e powerbank è vietato, così come l’ingresso dopo le 18.15, mezz’ora prima del calcio d’inizio.

L’ATF ha risposto denunciando la scarsa attenzione alle esigenze del pubblico fiorentino. La decisione di chiudere gli accessi allo stadio così presto è stata definita un esercizio di scarso buon senso, penalizzando i tifosi che potrebbero avere impegni lavorativi o familiari che rendono difficile l’arrivo entro quell’orario.

Anche la Curva Fiesole ha emesso un comunicato parallelo, evidenziando la complessità politica della situazione. Hanno sollevato interrogativi sulla partecipazione del Maccabi Haifa, proveniente da un paese coinvolto in un conflitto armato. Hanno paragonato la situazione all’esclusione delle squadre russe dalle competizioni UEFA a seguito della guerra in Ucraina: la Curva Fiesole ha criticato la UEFA per la sua apparente mancanza di intervento sul conflitto in corso in Palestina, mentre esclude le squadre russe.

La Curva Fiesole ha annunciato la propria intenzione di presentarsi ai cancelli poco prima dell’inizio della partita, sfidando le restrizioni. Hanno invitato altri tifosi che desiderano entrare dopo le 18:15 a unirsi a loro nei giardini dietro la Curva, lasciando la decisione di farli entrare o meno a chi di dovere. La situazione rimane tesa, e la risposta alle richieste dei tifosi è attesa nelle prossime ore.