Calcio, le vittorie più inaspettate degli anni 2000

Il calcio è uno degli sport più seguiti al mondo e in alcuni paesi e città si vive quasi come una religione. In Sud America e in particolare in Brasile e Argentina, il gioco del pallone è praticato da chiunque e spesso ci ha regalato alcuni dei più forti fuoriclasse di sempre che sono partiti dai vicoli dei quartieri più poveri delle loro città per poi arrivare sul tetto del mondo con la propria nazionale. I più famosi sono ovviamente Pelé e Maradona, due “dei” del calcio che con le loro giocate e i loro gol da cineteca hanno incantato il pubblico di tutto il mondo. Oggi, invece, abbiamo Messi, anche lui cresciuto in condizioni di povertà a Rosario e da lì sbarcato con la famiglia a Barcellona quando non era neanche adolescente. Il resto della storia la conosciamo tutti, ma dire che a 10 anni, un bambino esile potesse diventare quello che è oggi era difficilmente immaginabile.

Il calcio, del resto, è bello proprio per questo: per questa sua capacità di sorprendere tutti, andare contro ogni pronostico e concretizzare situazioni su cui nessuno ci avrebbe scommesso. Di storie come queste ce ne sono state in passato e sicuramente si ripresenteranno anche in futuro, ma quali sono state quelle che più hanno stupito gli addetti ai lavori. Di seguito una lista delle vittorie (di titoli) più inaspettate che hanno caratterizzato questi anni Duemila.

Leicester City 2015-16

Tra i successi meno attesi alla vigilia più recenti troviamo la favola del Leicester City nella stagione 2015-16. Solo due anni prima le Foxes si trovavano in seconda divisione del calcio inglese mentre l’anno dopo rimase in Premier League per un soffio grazie ad una rimonta con pochi eguali nella storia del football d’Oltremanica.

In otto partite conquistò la squadra conquistò la bellezza di 19 punti e riuscì a salvarsi con appena un turno di anticipo. 19 erano altresì i punti che avevano totalizzato fino a quel momento della stagione, ma grazie ad un finale di stagione clamoroso il club allenato allora da Nigel Pearson riuscì ad ottenere un’insperata salvezza.

L’anno dopo, poi, con gran parte degli stessi interpreti di quella miracolosa salvezza – Mahrez, Albrighton, Kasper Schmeichel, Huth e capitan Wes Morgan tra i tanti -, andò ogni più rosea aspettativa, mentre alla guida il tecnico romano Claudio Ranieri che era stato chiamato in causa dal compianto presidente Vichai Srivaddhanaprabha per restare nella massima serie. Manco a dirlo, le quote per le scommesse sul calcio di allora la davano tra le possibili retrocesse a fine stagione, ma quella che doveva rivelarsi una stagione “normale” si trasformò ben presto in una cavalcata che ancora oggi è celebrata non solo dalle parti di Filbert Way ma un po’ da ogni parte del mondo da chi ama questo tipo di storie. Uomini copertina di questa stagione da sogno Jamie Vardy, votato come miglior giocatore di quell’anno, e Riyad Mahrez, oggi al Manchester City.

Grecia 2004

Un’altra favola recente del calcio europeo riguarda le nazionali e più precisamente i campionati europei del 2004. Quell’anno tante squadre potevano dire avere con sé alcuni dei più grandi fuoriclasse di sempre: Petr Cech e Pavel Nedved per la Repubblica Ceca, Rui Costa, Figo e un giovane Cristiano Ronaldo per il Portogallo, Puyol, Casillas e Raul per la Spagna, Wayne Rooney, Beckham per l’Inghilterra. E ancora, c’era la Francia di Henry, la Germania, l’Olanda di Stam e Seedorf e anche l’Italia dei vari Totti, Del Piero, Cannavaro e gli altri che appena due anni dopo si sarebbe laureata campione del mondo.

Insomma, c’erano tutti i presupposti per cui a vincere fosse una di queste nazionali. Tuttavia, grazie ad una grande alchimia di squadra e a strategie tali da impedire a chiunque gli si ponesse davanti di esprimersi al meglio delle loro potenzialità, alla fine fu la Grecia del CT tedesco Otto Rehhagel ad avere la meglio su tutte le altre, battendo in finale per 1-0 il Portogallo – che giocava in casa – grazie al gol di Charisteas. Manco a dirlo, si sprecarono gli articoli che celebrarono questa inattesa vittoria anche negli anni successivi, anche perché il Paese ellenico è sempre stato diviso da campanilismi e faide interne secolari, tanto che Kostantinos Lianos, in un articolo sull’Independent di 11 anni dopo, scrisse: “Per gli americani, il 4 luglio è l’Independence Day. Noi greci, invece, festeggiamo ogni anno la vittoria più inattesa nella storia del calcio. E un sentimento di unità che non abbiamo mai più ritrovato”.

Porto 2003-04

Altrettanto clamorosa come i successi di Leicester e Grecia è sicuramente la vittoria della Champions League del 2003-04 da parte del Porto. La squadra lusitana, allora allenata da José Mourinho, riuscì ad andare contro ogni pronostico aggiudicandosi il titolo di quell’edizione. In quella stagione il club non contava su grandissimi nomi, o almeno, nessuno si aspettava che i vari Ricardo Carvalho, Deco, Costinha, McCarthy, Paulo Ferreira e gli altri potessero raggiungere un livello così alto nella loro carriera.

Determinante, come ormai ci ha abituato, fu l’apporto psicologico da parte di Mourinho, vero e proprio trascinatore di quella squadra che portò sul tetto d’Europa per la seconda volta nella storia del club. Una volta superato il girone, peraltro senza particolari difficoltà, arrivando dietro soltanto al Real Madrid e con 7 punti di vantaggio sull’Olimpique Marsiglia, terzo, si trovò subito di fronte il Manchester United, una delle più gloriose squadre del Vecchio Continente. Tuttavia, la banda dello Special One fu abile a superare il turno imponendosi, tra andata e ritorno, per 3 a 2. Poi, ci fu l’ostacolo Lione, anch’esso, però, eliminato senza troppi patemi grazie al 2 a 0 dell’andata (4-2 il totale). In semifinale, ci fu il Deportivo La Coruna che ai quarti aveva eliminato il Milan di Shevchenko. Uno 0-0 all’andata e un 1-0 al ritorno consegnarono così l’accesso alla finale al Porto e con il Monaco, che era riuscito a battere Real Madrid e Chelsea nei turni precedenti, non ci fu praticamente storia: 3-0 e coppa alzata tra il tripudio generale di una partita che gli appassionati di calcio difficilmente si scorderanno.